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La Devota Bellezza supera
i 16mila visitatori:
mostra prorogata fino a gennaio

SASSOFERRATO - La mostra su Giovanni Battista Salvi con i disegni della Collezione Reale Britannica, prorogata fino al 7 gennaio, dal 5 novembre sarà aperta infrasettimanalmente su prenotazione e nei festivi ad orario continuato. E presto una mostra d'arte contemporanea

Elia e l’angelo (USA)

 

Il Sassoferrato, La madonna del divino amore (Jesi)

 

di Sara Bonfili

«Abbiamo deciso di prorogare la mostra ‘La devota bellezza’ fino al 7 gennaio 2018, visti gli ottimi risultati». Sono state le parole del sindaco Ugo Pesciarelli nello scorso consiglio comunale di Sassoferrato. Infatti la mostra, dedicata al pittore sentinate che dal luogo d’origine ha tratto il soprannome con cui è passato alla storia, allestita a Palazzo degli Scalzi, che è sede anche del museo di arte contemporanea MAM’S, ha superato oggi le 16mila presenze. Il responsabile accoglienza ed account manager della cooperativa Happennines che gestisce il polo museale di Sassoferrato, Gabriele Costantini, ci spiega che all’apertura della mostra hanno partecipato molti turisti stranieri; ora ci si attesta sugli italiani, e soprattutto umbri, marchigiani, emiliani. A buon fine è andata anche la scelta di rendere il biglietto dei residenti nell’area della Carifac utile per più visite successive: «molti stanno tornando proprio ora. Inoltre, la mostra è stata prorogata e molte scolaresche, che non avevano potuto partecipare d’estate, si sono già prenotate per i prossimi mesi».

La mostra è co-curata da Stefano Papetti e François Macé de Lépinay, il maggior conoscitore vivente del pittore sentinate, con il contributo del MiBact e il prestito di ventuno disegni preparatori del Salvi, dalla Collezione del Royal Library del Castello di Windsor in Inghilterra. Salvi, figlio del pittore Tarquinio, si forma alla scuola del Domenichino a Roma, traendo ispirazione da Francesco Albani, Guido Reni, ma anche Raffaello: da questo trae un certo classicismo per niente barocco, che lo distingue dai pittori coevi. I bozzetti preparatori “inglesi” sono nella prima sala, mentre nelle sale successive sono esposti i dipinti tratti dai bozzetti, i ritratti famosi come quello del Monsignor Prati o di Ottoboni, le innumerevoli copie  di soggetti sacri che hanno in un certo senso giustificato il soprannome di Sassoferrato “pittore delle madonne”.

il catalogo della mostra sul Sassoferrato

«Happennines organizza incontri tematici di vario genere — spiega Costantini. — Abbiamo in mente di proporre una nuova mostra d’arte, dopo questa monografica sul Sassoferrato, raggruppando le 600 opere di arte contemporanea del MAM’s con le opere di proprietà del Comune che sono nei depositi e non vengono mai esposte. Ad ogni edizione del Premio d’Arte Salvi, che è il più longevo in Italia dopo la Biennale di Venezia, si sono accumulate le opere premiate e quelle donate dagli artisti. Saranno diverse centinaia, per una mostra che potrebbe essere davvero esaustiva sull’arte figurativa del secondo Novecento, allestita nel piano terra del Palazzo degli Scalzi».

Da domenica 5 novembre però gli orari de “La divina Bellezza” cambiano: si può visitare la mostra nei giorni infrasettimanali per un minimo di 15 persone, su prenotazione, mentre nei prefestivi e festivi ad orario continuato dalle 10 alle 19.

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