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Caccia vietata al fringuello:
denunciati due cacciatori

FABRIANO -I Carabinieri forestali delle Stazioni di Fabriano e Sassoferrato li hanno sorpresi in flagranza di reato dopo un appostamento. Dopo li perquisizioni domiciliari, nel fondo di un congelatore, nascosti in mezzo ad altri animali c'erano altri uccelli di specie protetta come il frosone. Rischiano una condanna severa

Nei giorni scorsi, i Carabinieri forestali delle Stazioni di Fabriano e Sassoferrato hanno denunciato due cacciatori che sparavano a specie protette come il fringuello e particolarmente protette come il frosone mentre sorvolavano un valico della zona al confine con l’Umbria, conosciuto nell’ambiente venatorio per il copioso passaggio di avifauna migratoria. I carabinieri forestali dopo un lungo appostamento nei boschi iniziato dalla notte e protratto per tutta la mattina, hanno individuato due cacciatori del luogo che sparavano ripetutamente a qualsiasi uccello di passaggio, a prescindere che si trattasse di specie protetta o meno. Dopo aver sorpreso uno dei cacciatori mentre abbatteva un esemplare di fringuello e individuato il punto esatto in cui era caduto l’esemplare, intervenivano prontamente sequestrando l’animale unitamente alle armi utilizzate. L’operazione è proseguita con la perquisizione delle abitazioni dei due soggetti, in una delle quali venivano rinvenuti, nel fondo di un congelatore, nascosti in mezzo ad altri animali cui la caccia è consentita, le carcasse congelate di sei fringuelli ed un frosone pronte per essere utilizzate per qualche piatto a base di avifauna protetta.

I due soggetti, deferiti alla Procura della repubblica di Ancona per i reati di bracconaggio e detenzione di specie protette di cui alla Legge 157/1992, rischiano pene che prevedono l’arresto fino ad otto mesi e ammenda fino a duemila euro, oltre alla confisca delle armi e al ritiro della licenza di caccia. Il sequestro delle armi e della selvaggina è stato regolarmente convalidato dalla Procura della Repubblica di Ancona. In questo periodo, durante il quale gli uccelli migratori scendono dai paesi del nord Europa per svernare a sud, i Carabinieri forestali hanno intensificato i controlli antibracconaggio per contrastare la caccia di frodo alla selvaggina migratoria presso i valichi montani, fenomeno che purtroppo evidenzia ancora elevati tassi di illegalità e pone a rischio numerose specie protette dalle normative nazionali ed europee.

 

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