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Casapound presenta il libro
all’ex Fiera, scatta la protesta

ANCONA – Incontro il 2 dicembre all'auditorium dell'ex Fiera gestito dall'Accademia di Babele. Gli anarchici: “Si annulli o sarà contestazione”. Paolo Marcelli ribatte: “Siamo lontani dalla loro ideologia, ma la sala è affittata per un evento culturale, la mia è una posizione liberale”

Gli attivisti di Casapound Ancona durante una iniziativa di pulizia del parco di Pietralacroce

L’ingresso all’auditorium Mantovani dell’ex Fiera, oggi in concessione per la gestione all’associazione Accademia di Babele guidata dall’editore Paolo Marcelli

 

di Giampaolo Milzi

Le tartarughe degli anni 2000, ovvero gli estremisti di destra di Casapound, ad Ancona il 2 dicembre per presentare un libro. La notizia è esplosa su Internet e sui social. E c’è già chi condanna duramente l’evento e lancia un appello alla “città di Ancona e ai suoi lavoratori” per chiederne l’annullamento e, in caso contrario, annuncia contestazioni e boicottaggi. Condanna e appello alla mobilitazione diffusi ieri tramite un volantino degli attivisti della rivista anarchica Malamente, cofirmato dal gruppo “Anarchic Valcesano”. Due realtà dell’arcipelago antagonista della provincia anconetana che si rivolgono in prima battuta e direttamente “ai gestori della Accademia di Babele”, il nuovo spazio polifunzionale all’ex Fiera della Pesca fondato qualche mese fa dal noto e apprezzato editore anconetano Paolo Marcelli, invitandoli, appunto, a cancellare l’avvenuta concessione di una sala per l’incontro che alle 16 vedrà come protagonista il tema “Il corporativismo del terzo millennio”, titolo del saggio scritto da Filippo Burla. Il saggio sarà illustrato da Michele Iozzino, da poco rappresentante per le Marche di Casapound Italia, e referente a Senigallia del gruppo dichiaratamente neofascista caratterizzato dal simbolo della tartaruga.
La moderna struttura dell’Accademia di Babele – che si affaccia nell’area Mandracchio del porto peschereccio – è gestita dall’omonima associazione presieduta da Marcelli, su concessione dell’Autorità Portuale. “Questa associazione si presenta sul web con un’ampia rosa di nomi legati alla cultura e all’arte marchigiana e manifesta perfino una vocazione sociale, uno spazio che si propone come riferimento culturale sul territorio. – scrive nel volantino Malamente – Siamo sicuri però che nella babele di messaggi e concetti che circolano oggi sulla rete non può essergli sfuggito (a Paolo Marcelli, ndr.) un concetto chiaro: Casapound = fascisti”.
Casapound, pur avendo pubblicamente condannato le leggi razziali approvate da Mussolini nel 1938-1939, si richiama altrettanto pubblicamente ai “valori” del fascismo del Duce, sostiene i gruppi neonazisti di Alba Dorata in Grecia e Pravy Sektor in Ucraina e promuove una cultura palesemente xenofoba. Alcuni suoi esponenti, militanti e simpatizzanti sono stati condannati per pestaggi e violenze in tutta Italia.

La sala dell’auditorium della ex Fiera durante una delle serate ospitate di Festival Adriatico Mediterraneo

Due settimane fa Casapound è stata protagonista delle cronache dei media nazionali per il legame fra Luca Marsella, leader di Casapound Litorale (Ostia, ndr.) con Roberto Spada. Il 7 novembre Roberto Spada aveva aggredito il giornalista RAI Daniele Piervincenzi che lo stava intervistando, procurandogli la frattura del setto nasale (due giorni dopo è stato posto in stato di fermo). Marsella, non ha mai negato l’amicizia con Roberto Spada, come del resto testimoniano alcune foto che li ritraggono insieme alle feste della borgata di Nuova Ostia, feudo del clan Spada.
Gli esponenti di Casapound “il 2 dicembre verranno a raccontarci che i lavoratori devono stare buoni, sottomessi allo Stato e collaborare con i padroni nella gestione di una fantomatica industria nazionale”, sostengono ancora i portavoce della “rivista di lotta e critica del territorio Malamente”. I quali aggiungono nel volantino “che non possa sfuggire ai gestori del centro congressi di Ancona (Accademia di Babele, ndr.) il significato politico e culturale della cessione di spazi e visibilità a gruppi fascisti di questo livello”.

Il libro di Filippo Burla che sarà presentato il 2 dicembre ad Ancona

Provocatoria, ma serena e motivata la risposta a caldo di Paolo Marcelli, il quale si dichiara lontanissimo dall’ideologia fascista: “Anche se mi chiedessero di fermare Belzebù in persona gli aprirei la porta. La mia è una posizione liberale, ho concesso lo spazio in affitto a Casapound per un evento culturale, io sono un editore, mi piace capire, confrontarmi con tutti”. E rimarca: “Gli attivisti di Casapound sono prima di tutto degli esseri umani, dare spazio a loro significa anche rispettare i diritti umani. E significa dare spazio a una mia istanza, che poi rientra nella filosofia gestionale dell’Accademia di Babele, di conoscere, di capire cosa sta accadendo nella società”. “Francamente – conclude – non capisco quindi la buriana che si sta scatenando su questo evento”. Già, la buriana. Di cui vi sono accenni sui social media. Lo stesso Marcelli ha ricevuto già qualche telefonata ed e-mail. E proprio rispondendo alla e-mail inviatagli dal presidente di una onlus ecco come argomenta la sua posizione: “Le garantisco che chi le scrive tutto è meno che fascista, quanto invece sono curioso su tutto, su ogni forma di pensiero filosofico,  esistenziale, politico, religioso che l’essere umano ha creato nella sua storia di “umano”. Ascoltare non è mai sbagliato. Confrontarsi non è mai sbagliato. Odiare è sbagliato!”
Va ricordato che l’associazione Accademia di Babele opera da 17 anni nel settore sociale e culturale e “la sua principale mission è quella di lottare contro l’indigenza, di aiutare chi soffre e ha bisogno, niente di politico, di fascista nella nostra sede, che statutariamente è aperta a tutti”, sottolinea l’editore Marcelli. Una contraddizione? Visto che il 2 dicembre i neofascisti saranno ospiti proprio di Marcelli?
Del caso si sta occupando la Digos di Ancona, fuori dell’ex Fiera saranno presenti, probabilmente, agenti di polizia, per assicurarsi che non si verifichino illecite sorprese. Fondatissima l’ipotesi che se Marcelli non cancellerà l’evento, si verificheranno pacifiche manifestazioni di protesta. Da parte di chi? “La città di Ancona e i suoi lavoratori, così come quelli delle Marche non si riconoscono nelle farneticazioni nostalgiche e nella cultura del lavoro servile che propongono Casapound Marche e l’autore del libretto in questione. – si legge sempre nel volantino di Malamente – E crediamo che i lavoratori e le lavoratrici di Ancona abbiano ben altra coscienza di classe e dignità politica e che questo genere di iniziative sia un insulto a chi continua a fare della dignità e della libertà del lavoro la sua bandiera”. “Questa iniziativa getta fango su Ancona, sui suoi lavoratori e da ultimo anche sulla reputazione di chi ospita questo tipo di eventi. – conclude Malamente – Facciamoci sentire per chiedere di cancellare l’evento di Casapound: nessuno spazio deve essere lasciato libero per i fascisti del terzo millennio”. Segue un invito ad aderire all’appello scrivendo, telefonando inviando sms all’Accademia di Babele.

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