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Blog per diventare anoressiche,
denunciata una 19enne

PORTO RECANATI - La ragazza è stata denunciata per istigazione al suicidio e lesioni gravissime. Chiesto l'oscuramento del sito. L'indagine è partita da Ivrea, dove una mamma preoccupata per la figlia 15enne si è rivolta alla polizia. Gli agenti hanno così scoperto un mondo dove centinaia di ragazzine, ossessionate dal peso, chiedevano consigli per dimagrire in fretta

«Non tocco carboidrati, ieri ho buttato via tutta la pasta che avevo nel piatto anche se avevo fame. Se mangio un mandarino sbaglio?». Oppure «Aiuto, voglio perdere 10-15 kg», «Non riesco a calare di peso, come faccio?». E giù consigli, esortazioni, ricette fai da te. E’ questo il mondo su cui hanno alzato il velo gli agenti del commissariato di Ivrea, un blog “pro ana”, cioè pro anoressia, dispensatore di consigli per diventare anoressiche, frequentato da ragazzine di 14-15 anni. Una scoperta che ha portato al deferimento di una 19enne di Porto Recanati per istigazione al suicidio e lesioni gravissime, perché individuata quale amministratrice del blog. Tutto è nato nel dicembre dell’anno scorso quando una mamma di Ivrea si è presentata in commissariato perché seriamente preoccupata dal comportamento della figlia di 15 anni, assidua frequentatrice del blog.  «Mia figlia vomita quello che mangia e spesso si rifiuta di toccare cibo», aveva detto agli agenti. Così la polizia ha creato un account fittizio, gli agenti si sono finti ragazzine in cerca di un sistema per dimagrire, e hanno iniziato a frequentare il sito. E hanno alzato il velo su questa realtà. Da una parte centinaia di adolescenti, età media 14-15 anni, ossessionate dalla voglia di perdere quanto più peso possibile. Domande, dubbi, condivisione dei momenti più complicati. Dall’altra una serie di autori che dispensavano consigli, tra i quali, quelli di farsi tre docce fredde al giorno, bevendo tre litri d’acqua, tanto per fare un esempio. La 19enne di Porto Recanati, oltre a gestire il blog, pare avesse il compito di esortare con frasi come «Forza ragazze, insieme possiamo farcela». Le indagini sono durate quasi un anno, e ora la polizia ha chiesto l’oscuramento del sito. Inviata un’informativa in procura, che ora dovrà decidere quali capo di imputazione attribuire al fascicolo. Non esiste infatti in Italia il reato di istigazione all’anoressia, sebbene in Parlamento sia in discussione una legge sul tema. E non è escluso che si riesca a risalire ad ulteriori complici della 19enne.

(aggiornamento delle 15,15)

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