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Dall’oceano il saluto di Neri Marcorè:
«Un premio per tutti i terremotati»

FERMO – L’attore, impegnato in una traversata in barca a vela, ha delegato la moglie Selene e Giambattista Tofoni a ritirare il Picchio d’Oro in occasione della XIII Giornata delle Marche

 

di Alessandro Giacopetti

Ha sorpreso tutti, ancora una volta. Perché nonostante si sia preso un periodo di (meritato) riposo al largo dell’Oceano Atlantico, Neri Marcoré ha voluto ringraziare a modo suo la Regione Marche per la scelta di conferirgli il Picchio d’Oro. E l’ha fatto con un video registrato proprio a bordo dell’imbarcazione e proiettato al Teatro dell’Aquila di Fermo, che ha ospitato la XIII Giornata delle Marche. Un premio importante, da Marcorè dedicato alle popolazioni terremotate e ritirato da sua moglie Selene e da Giambattista Tofoni, direttore esecutivo di RisorgiMarche.

“Volevo ringraziare tutti per questo premio che passerò a Neri quando rientrerà qui nelle Marche – ha affermato la stesse Selene -. Penso che se Neri fosse stato qui avrebbe soprattutto ringraziato le persone che hanno collaborato con RisorgiMarche, fondamentali perché tutto questo sia diventato possibile”.

A condurre la manifestazione il giornalista Rai Marco Frittella e Lucia Santini, che nella loro introduzione hanno ringraziato la dirigente scolastica e gli studenti del “Carducci Galilei” per il loro progetto d’eccellenza nell’ambito di un’iniziativa dell’Unesco, unico selezionato per le Marche, per favorire l’innovazione tecnologica e la coesione sociale.

In platea, oltre al presidente della Regione Ceriscioli, al sindaco Calcinaro e all’assessore alla Cultura Trasatti, anche il prefetto D’Alessandro, la presidente della Provincia Canigola, i parlamentari Petrini, Verducci e Ceroni, il presidente dell’Anci Marche e sindaco di Senigallia Mangialardi, gli assessori regionali Cesetti e Casini, il presidente del Consiglio regionale Mastrovincenzo, i consiglieri regionali Giacinti e Marcozzi, il direttore dell’Area Vasta 4 Livini, il direttore dell’Inrca Genga, la presidente della Commissione Pari Opportunità Marziali. Tra i sindaci Franchellucci e Benedetti, rappresentanti delle Forze dell’Ordine (tra cui il comandante dei Carabinieri Peluso), esponenti del mondo della scuola e della cultura, oltre a tanti cittadini accorsi per vivere un momento di festa per l’intera comunità marchigiana.

“Questo è un momento particolare – ha ricordato Calcinaro – e la Regione Marche scegliendo Fermo ha voluto dare un messaggio volto al positivo. Ci troviamo nel mezzo di un cammino di ricostruzione, come sta avvenendo qui ad esempio per il Palazzo dei Priori. Un forte abbraccio ideale voglio darlo a tutti quei colleghi sindaci delle Marche dell’interno, che in questo momento si trovano a combattere con tante difficoltà. Non dimentico anche la forte crisi del Distretto calzaturiero, che sta comportando una modifica del nostro tessuto sociale e che deve essere riconosciuta come una vera e propria crisi di territorio. Tanti giovani purtroppo stanno diventando marchigiani all’estero e, quindi, in questo quadro contiamo molto nello spirito di tanti personaggi marchigiani e tifosi delle Marche. La tappa di oggi, perciò, è importante, ci serve e ci dà forza”.

Juan Pedro Brandi ha portato il saluto dei marchigiani all’estero, rimarcando le ferite del terremoto e l’impegno delle istituzioni nel rapporto con i tanti corregionali che vivono in diversi Paesi del mondo. “Una rete che favorisce il rafforzamento globale del sistema Marche” ha aggiunto.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha inviato un messaggio al presidente della Regione Ceriscioli, nella quale lo stesso premier ha ricordato lo straordinario impegno di solidarietà e generosità nei difficili giorni del sisma da parte dell’Italia e dell’Europa, e dell’importanza di superare la ferita proseguendo il percorso di collaborazione tra istituzioni iniziato nella fase di ricostruzione. “Abbiamo visto un modo straordinario di collaborare tra tutte le istituzioni – ha affermato Ceriscioli – ma la rete che si è mossa è ancora più ampia, con tantissimi soggetti partecipi e attivi, nessuno si è tirato fuori, tutti hanno portato competenza e vicinanza. La Giornata delle Marche deve dare un grazie a questa moltitudine di uomini e donne che si sono messi al servizio della nostra comunità”.

“Se esisteva un’agenda prima del 24 agosto, del 30 ottobre o del 18 gennaio – ha aggiunto – la sequenza ha modificato radicalmente un progetto ragionato, un vento che ha cambiato il nostro percorso. Dal sisma in poi l’attività e il ruolo stesso della Regione si è modificato ed adattato a quello che ci è stato chiesto. In tanti ci siamo dovuti rimboccare le maniche e piegarci alla dimensione dell’emergenza, ma non ci siamo scoraggiati e abbiamo lavorato per i marchigiani”.

Sulla ricostruzione Ceriscioli ha ribadito come sia necessario ricercare un equilibrio normativo, rispetto ai modelli applicati nelle emergenze degli anni passati. “Un equilibrio che deve tenere insieme legalità e rispetto delle regole, ma rispondere anche alle esigenze createsi dopo una vera e propria catastrofe”.

Oltre ad una riflessione dedicata al grande spirito dei marchigiani colpiti più direttamente dal terremoto, Ceriscioli ha fotografato la situazione economica della regione, ricordando le progettualità messe in campo dall’Amministrazione da lui guidata, anche in ambito turistico, che hanno permesso di recuperare il vuoto successivo alle scosse della fine del 2016. “Il messaggio ‘Venite nelle Marche’ ha funzionato” ha sottolineato il presidente.

Altri passaggi Ceriscioli li ha dedicati alla situazione del comparto calzaturiero, alle infrastrutture viarie realizzate e quelle in cantiere, all’impegno sulla banda ultra larga e, a chiudere, l’esigenza di puntare su strumenti che permettano di evitare la fuga delle nuove generazioni.

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