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«Non devi chattare con altre persone»
Botte e abusi dall’ex,
condannato a 4 anni

ANCONA - L'uomo era accusato di sequestro di persone, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale. Tutti reati compiuti nei confronti di una 40enne. La donna ha anche sostenuto che l'ex compagno le aveva rovesciato addosso l'olio bollente di una pentola

Il tribunale

 

Botte, insulti e abusi sessuali nei confronti dell’ex fidanzata. Sono gli episodi di violenza che una 40enne residente a Senigallia sarebbe stata costretta a subire a causa della folle gelosia provata nei suoi confronti dal suo ex compagno, un 38enne pugliese. L’uomo, secondo quanto raccontato dalla donna, sarebbe persino arrivato a buttarle sul corpo l’olio bollente di una pentola. A un anno dai fatti, il 38enne è stato condannato questa mattina a scontare 4 anni di reclusione. Violenza sessuale, lesioni personali e maltrattamenti i reati per cui è stato riconosciuto colpevole dal collegio penale. Assolto, invece, dall’accusa di sequestro di persona. La procura gli aveva contestato di aver segregato in casa, in almeno due occasioni, la donna, togliendole le chiavi dell’appartamento e chiudendola all’interno. Alla vittima, parte civile tramite l’avvocato Federica Guarrella, andranno 20 mila euro di risarcimento. I fatti, tra il settembre e il dicembre 2016, periodo di convivenza della coppia. I due si erano conosciuti perché vicini di casa e ad agosto dello stesso anno avevano iniziato una relazione. Era stato lui a trasferirsi dalla donna.  E quasi subito, secondo la procura, sarebbero iniziati i maltrattamenti. Botte e insulti derivati dalla gelosia del 38enne. «Non devi chattare con altre persone. Con chi sei uscita?» gli avrebbe detto lui. La donna sarebbe stata abusata sessualmente due volte, dopo essere stata malmenata dall’ex compagno. In tre mesi non è mai andata al pronto soccorso. L’unico referto è del 6 dicembre, giorno in cui il 38enne l’avrebbe sorpresa in bagno per strattonarla e spingerle la testa contro lo sciacquone del water. Solo dopo quest’ultimo episodio, lei aveva deciso di cacciarlo definitivamente di casa e raggiungere l’ospedale di Senigallia. Erano stati i medici ad allertare i carabinieri. Per la difesa, tutte la accuse sarebbero inconsistenti e prive di prove, a partire dai presunti abusi subiti. Per quanto riguarda le botte, non ci sarebbero referti a supporto delle contestazioni. C’è stata però, in udienza, la testimonianza di una collega di lavoro della vittima che ha riferito come la donna spesso portasse sul corpo ematomi ed ecchimosi, conseguenza delle percosse.

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