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Stacca l’orecchio all’ex moglie e
picchia la nuova compagna incinta:
36enne a processo

ANCONA – Nel 2013, l’uomo era stato arrestato a Monza per essersi accanito contro l’ex coniuge, “colpevole” di volerlo lasciare. Arrivato a Jesi, si sarebbe accanito contro la nuova fidanzata tra minacce di morte e maltrattamenti

Foto d’archivio

 

Stacca a morsi l’orecchio all’ex moglie, cambia città e inizia una relazione con un’altra donna. Quando vanno a convivere scattano le botte, le minacce e gli insulti. Dopo essere stato arrestato a Monza nel 2013 per essersi accanito contro l’ex coniuge, è finito di nuovo sul banco degli imputati un capoverdiano di 36 anni residente a Jesi. Questa volta, l’imputazione è maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Reati, secondo a procura, commessi nei confronti dell’ex compagna jesina, anche durante il periodo della gravidanza di lei. Per l’uomo, recluso nel carcere di Montacuto e difeso dall’avvocato Simone Matraxia, il processo si è aperto questa mattina davanti al giudice Elisa Matricardi. Secondo l’accusa, il 36enne avrebbe iniziato a rendere la vita impossibile alla donna a partire dal luglio 2014, ovvero un anno dopo l’arresto avvenuto a Monza in occasione del morso all’ex moglie, scaturito dalla volontà di lei di lasciarlo, e per cui è nato un procedimento penale coordinato dal tribunale  lombardo.  Le vessazioni impartite alla jesina sarebbero scattate a causa dell’immotivata gelosia provata dal capoverdiano. Un’ossessione che lo avrebbe spinto a togliere alla sua ex il cellulare per impedirle di chattare con amici e conoscenti. Ci sarebbero anche stati pedinamenti sul luogo di lavoro, appostamenti, insulti e minacce di morte. Addirittura, avrebbe estorto del denaro al mancato suocero con la promessa di stoppare gli atti persecutori, mai davvero terminati. L’uomo avrebbe picchiato la jesina anche mentre teneva in grembo il loro bambino e davanti agli occhi delle figlioletta di lei, avuta da una precedente relazione. Nell’agosto 2017, secondo l’accusa, lui le aveva stretto le mani attorno al collo, tappandole la bocca con lo scotch. Poi, le aveva tirato una bottiglia e un coltello, senza però riuscire a colpirla. Processo aggiornato all’8 febbraio

 

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