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«Guarda mia moglie e ti uccido»:
37enne a processo per stalking

ANCONA - L'imputato, un camionista albanese, era convinto che il vicino di casa si fosse innamorato della coniuge. Per questo, avrebbe iniziato a perseguitare lui e la sua famiglia

Il tribunale

 

Si era messo in testa che il vicino di casa insidiasse sua moglie. E per questo, avrebbe iniziato a mietere la sua vendetta, perseguitando e minacciando il presunto rivale in amore. Dopo il divieto di avvicinamento alla vittima, questa mattina è arrivato il rinvio a giudizio per un 38enne albanese residente alla Baraccola. Il 5 giugno, l’uomo dovrà affrontare un processo di stalking, perpetrato – secondo l’accusa – dal 2016 fino all’estate dell’anno seguente. Per la procura, il 38enne avrebbe ripetutamente affrontato a viso aperto il vicino, un connazionale di 41 anni, anche in presenza della moglie e dei figli piccoli della vittima che ancora non si è costituita parte civile. In un’occasione, l’imputato si sarebbe avvicinato al vicino mentre questi stava per mettere in moto l’auto. Ha aperto e chiuso lo sportello con forza, per poi rivolgergli alcune minacce: “So che stavi guardando mia moglie. Stai attento o spacco tutto e ti uccido”. Una frase molto simile alle parole ripetute durante altri episodi di violenza. “Guarda che faccio male alla tua famiglia. Nel nostro paese le cose si risolvono in un altro modo rispetto all’Italia. Ti pentirai di quello che hai fatto”. Il 38enne, di professione camionista, sarebbe anche arrivato alle mani, strattonando e prendendo a pugni il connazionale nell’androne condominiale. Era il giugno dello scorso anno. Per le botte, il 41enne era finito al pronto soccorso da cui era stato dimesso con una prognosi di 27 giorni. In dibattimento, l’imputato verrà difeso dall’avvocato Giovanni Sabbatini.

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