facebook rss

Invalido picchiato e
rapinato fuori dal bar:
condannato l’aggressore

ANCONA - L'imputato dovrà scontare 5 anni e 1 mese di reclusione per aver strappato alla vittima 500 euro in contanti, frutto della pensione di invalidità che il giorno dell'imboscata aveva prelevato alle Poste

Il tribunale

 

Era stato agganciato all’interno di un bar di via Flaminia da un gruppetto composto da tre persone. Una volta fuori, era scattata l’aggressione che aveva portato nelle mani del trio 500 euro, prelevati a forza dal portafoglio della vittima, un invalido di 47 anni residente ad Ancona. Dopo la denuncia sporta dall’uomo, era stato rintracciato dalla polizia solo un componente della combriccola, un colombiano di 37 anni. E questa mattina, il rapinatore, difeso dal legale Stefano Brugiapaglia, è stato condannato dal collegio penale a scontare 5 anni e 1 mese di reclusione. Alla vittima, parte civile tramite l’avvocato Jacopo Saccomani, andrà un risarcimento danni di 2.500 euro. Fondamentale per arrivare a identificare il sudamericano è stato un particolare: il tatuaggio raffigurante il muso di un cane portato sul braccio. Un elemento notato dal 47enne necessario a stringere il cerchio attorno all’aggressore. La rapina si è consumata la sera del 5 agosto 2017. Quel giorno, la vittima stava sorseggiando una bibita in una bar della Flaminia. All’improvviso era stato agganciato dal colombiano, che il 47enne conosceva di vista, e da altre due persone, un uomo e una donna, rimasti ignoti. Il 37enne aveva proposto all’anconetano di appartarsi per 30 euro. Nonostante il rifiuto, la vittima aveva sganciato comunque all’imputato 20 euro, aprendo il suo portafoglio, riempito dai contanti della pensione di invalidità prelevati la mattina stessa da una filiale delle Poste. Vedendo i soldi, il colombiano si sarebbe ingolosito. Fuori dal bar era scattata la trappola: il gruppetto aveva iniziato a strattonare la vittima, sbattendola  a terra per poi sfilargli il portafoglio. Dopo la colluttazione, il 47enne aveva inseguito il trio. Non era servito a nulla. Il complice del colombiano aveva addirittura brandito una bottiglia di vetro per cercare di colpirlo in testa. Alla fine, l’anconetano era finito al pronto soccorso dopo aver chiesto aiuto alla polizia. L’imputato era stato rintracciato pochi giorni dopo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X