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Nutrizionista ed estetista
per le pazienti del reparto
di Oncologia al ‘Carlo Urbani’

JESI - Inaugurato dal 1 febbraio nell’unità di Medicina Oncologica il progetto 'Neon'. Le diverse figure professionali che affiancheranno i medici aiuterano chi è malato a migliorare la risposta alle terapie antitumorali e ridurne le complicanze

L’ospedale Carlo Urbani di Jesi (foto d’archivio)

Il 1 febbraio di quest’anno, presso l’unità di Medicina Oncologica dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi, è stato inaugurato il Progetto ‘Nutrizione ed Estetica in Oncologia (Neon), un nuovo servizio offerto dalla sanità jesina ai pazienti oncologici in fase di trattamento. Presso una stanza di Medicina Oncologica vengono fornite consulenze nutrizionali e trattamenti estetici e cosmetici ai pazienti in terapia presso il Day Hospital Oncologico, in accordo ed in sinergia con i protocolli medici in vigore. “Artefici del progetto – a sapere una nota stampa dell’Asur-Area vasta2 – sono il medico Giusi Giacomini, responsabile di Medicina Oncologica del Carlo Urbani , Monica Buonomano, da quarant’anni e fino allo scorso dicembre prima responsabile e poi coordinatrice del Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica dello stesso Ospedale e Francesca Freddi, estetista qualificata, con competenze acquisite frequentando un corso presso l’Associazione Professionale di Estetica Oncologica (Apeo). Francesca, grazie alla sua formazione di base ed all’esperienza maturata a contatto con oncologi, psiconcologi, dermatologi e fisioterapisti dell’Istituto Europeo di Oncologia (lo Ieo di Milano), ha acquisito competenze specifiche per poter effettuare adeguati trattamenti di benessere e bellezza, in ogni fase della malattia e del percorso terapeutico. Monica e Francesca forniscono le loro prestazioni a titolo totalmente gratuito”.

Foto d’archivio

Secondo l’Area Vasta 2, il Progetto Neon rappresenta un incontro felice tra cultura medica e specifiche competenze professionali, amalgamate dal desiderio di fornire al malato oncologico ogni supporto possibile nella sua battaglia contro il cancro. Cosa c’entrano nutrizione ed estetica in una lotta combattuta a colpi di super farmaci ed apparecchiature hi-tech? “Molto – spiega la dottoressa Giusi Giacomini – Se risulta abbastanza intuitivo collegare una corretta nutrizione al benessere fisico dell’essere umano, altrettanto importante per l’equilibrio psichico dell’uomo contemporaneo risulta essere l’immagine fisica con la quale egli percepisce se stesso come individuo tra i propri simili. L’approccio al paziente oncologico è oggi caratterizzato da una visione globale della persona. Non è più la malattia al centro della cura ma l’individuo. Accanto all’identificazione dei bisogni strettamente medico-clinici viene posta sempre più attenzione alla qualità della vita ed a tutti i fattori che possono condizionarla. Tra essi hanno sicuramente un ruolo non secondario gli aspetti nutrizionali ed estetici. È stato dimostrato, ad esempio, che il mantenimento di un adeguato stato nutrizionale migliora la risposta alle terapie antitumorali e ne riduce le complicanze”.

Per questo motivo è altamente consigliato che tale delicato aspetto venga gestito in maniera scientifica e personalizzata da un nutrizionista esperto, per evitare che un’alimentazione approssimativa o peggio ancora basata su diete fai-da-te possa diventare fonte d’inopportune carenze alimentari. “Un altro importante aspetto – prosegue il medico – è quello legato ai cambiamenti interiori ed esteriori che la malattia ed i trattamenti antitumorali producono sul paziente. Tali cambiamenti possono essere vissuti in maniera dirompente dal malato oncologico, facendolo sentire distante anni luce da quella ‘normalità’ a cui la stessa malattia lo ha strappato. L’esteriore, inteso come ciò che appare fuori da se, rappresenta, soprattutto nel mondo occidentale, un aspetto importante per relazionarsi con l’altro. Il cancro tende a cambiare l’aspetto fisico . Le terapie producono effetti collaterali visibili. Il risultato è la generazione di una crepa nell’immagine, che può propagarsi alla qualità della vita ed alle relazioni con gli altri”.

L’attuazione del Progetto Neon è stata possibile in virtù delle autorizzazioni concesse dal direttore di Presidio, Virginia Fedele, e dal direttore dell’Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua. “Grazie a loro – chiude Giusi Giacomini – è anche attiva dallo scorso ottobre, presso la palestra dell’ospedale Murri, un’altra iniziativa della dottoressa Giacomini, denominata ‘Progetto Loto’ (laboratorio di Yoga e meditazione per pazienti oncologici) a cui i pazienti partecipano con entusiasmo e beneficio, promossa e gestita volontariamente da Antonella Boni, fisioterapista ed insegnante di Yoga”.

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