Tra caffè sorseggiati, ore di risate e giri di uncinetto, le amiche dello Knit Cafè di Jesi festeggiano oggi i primi due ami di vita del club delle appassionate dei lavori a maglia. Un progetto nato quasi per scommessa che ora aspira a trasformarsi in qualcosa di più concreto, attraverso la nascita di una associazione e la ricerca di una sede. Uno spazio di espressione e di ispirazione che permetta di esporre le creazioni per farle conoscere al grande pubblico. Pensa in grande, il gruppo di knitters jesine, unite da tanti fili colorati di lana e coordinato dalla dinamica Mara Giorgi. Dopo un 2017 scandito da emozioni, che ha visto crescere la partecipazione delle attiviste ad ogni mercoledì pomeriggio di ritrovo, dopo il cambio di location alla pasticceria Bardi e quella più luminosa del bar ‘Veramente’ di corso Matteotti, sono entrate a far parte del gruppo diverse ragazze. Lo Knit Cafè non ha chiuso i battenti nemmeno d’estate quando tutta la truppa, armata di ferri e gomitoli, per due volte si è spostata a sferruzzare in spiaggia, allo stabilimento ‘Il Mascalzane’ di Senigallia. Poi ha festeggiato la Giornata mondiale della maglia all’aperto ai giardini pubblici di Jesi.
“Oggi siamo più di venti a ritrovarsi negli incontri settimanali – racconta Mara Giorgi – e stiamo già lavorando a nuovi progetti. Intanto abbiamo accolto con grande disponibilità la proposta di collaborazione offerta dal direttore della Caritas diocesana di Jesi, impegnata nella ristrutturazione del nuovo centro di accoglienza di Viale Papa Giovanni XXIII. Ci è stato chiesto di realizzare una serie di coperte da donare a questo ostello con 25 posti letto, presto inaugurato, che accoglierà per 6 mesi o al massimo un anno e mezzo, uomini in difficoltà sociale, economica o lavorativa”.
Il progetto dovrebbe partire per gradi dalla fine della prossima primavera. “Noi consegneremo le coperte ad ottobre con l’arrivo dell’autunno e della stagione fredda. – prosegue Mara Giorgi – Un gesto solidale che replichiamo con piacere. L’anno scorso, infatti, avevamo già partecipato alla gara di solidarietà della ‘coperta del coraggio’ da donare ai terremotati, lanciata dall’associazione ‘Coraggio’ di Perugia. Ciascuna di noi aveva lavorato dei quadri di lana, fatto a mano che assemblati ad altri aveva formato le coperte esposte lo scorso 30 ottobre a Perugia e poi date in beneficenza alle popolazioni di Marche, Umbria e Lazio segnate dal sisma 2016. Quest’anno però vorremmo però avere tempo anche per concentrare le energie sulla realizzazione di cappellini, sciarpe e Ierimaglioni da regalare ai bambini”. C’è più di un motivo, insomma, per avere una sede, anche piccola, dove le knit–addicted possano esprimere la loro creatività.
Al bar armate di gomitoli per sferruzzare e bere un caffè: a Jesi c’è il Knit Cafè
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