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Omicidio di Pamela, Borgani:
«Convinto ci sia qualcun altro»
Per Oseghale stop ai contatti con la figlia

ORRORE A MACERATA - Il legale di Desmond Lucky solleva dubbi: «Perché abbandonare le valigie? E poi non torna l'acquisto della candeggina, il gip parla di uno scontrino del 29 gennaio, ma la ragazza è morta il giorno successivo». Intanto Innocent sarà assistito anche da un secondo avvocato. Ricorso al Riesame per il terzo fermato

PAMELA entra nella farmacia di via Spalato con il trolley

 

di Gianluca Ginella

Pamela, nell’attesa dei risultati dei Ris restano i dubbi sull’omicidio della 18enne romana: «Sono convinto che c’è una quinta persona, che è probabile sia l’autore del misfatto» dice l’avvocato Gianfranco Borgani, che assiste Desmon Lucky, 22, uno dei tre fermati per il delitto della ragazza. Intanto il tribunale dei minori di Ancona ha revocato ad Innocent Oseghale (che da oggi è assistito, oltre che dall’avvocato Simone Matraxia anche dal legale Umberto Gramenzi), la possibilità di avere contatti con la figlia e di poterla contattare senza l’autorizzazione del magistrato di sorveglianza. Per il terzo indagato, Lucky Awelima, 27, il legale farà ricorso al riesame per chiedere la scarcerazione o una misura meno afflittiva del carcere.

Desmond Lucky, uno dei nigeriani indagati per il delitto di Pamela Mastropietro

«Mi sono fatto l’idea che i profili dei quattro indagati (il quarto, secondo quanto emerge dalle indagini, ha una posizione marginale, ndr) non corrispondano a quella di un freddo esecutore, quantomeno per il dissezionamento. Secondo me va cercato chi ha operato. C’è una ragionevole possibilità che ci sia una entità, un altro soggetto che poi ha avuto la capacità di intervenite in quella maniera definita sorprendente dallo stesso medico legale» dice l’avvocato Borgani. Alcuni dubbi del legale riguardano i trolley: «Bisogna dare una risposta plausibile sulle valigie, a parte che non si capisce perché è stata ridotta in quelle condizioni, non ha senso che vengano abbandonate. Semmai le potevano buttare in un fosso, da un ponte».

L’avvocato Gianfranco Borgani

Altre questioni: «per quello che riguarda la persona che difendo, ci sono indizi che non sono così univoci. Sulla valigia (una di quelle in cui è stato trovato il corpo della ragazza, ndr), ad esempio, c’è una foto in cui si vede che è di Oseghale – continua Borgani -. Inoltre il riconoscimento dei titolari del negozio dove hanno comprato la candeggina (Oseghale e Desmond Luscky, ndr) non si sa come è stato fatto, il giudice nell’ordinanza di convalida dei fermi dice che lo scontrino è addirittura del 29 gennaio (la ragazza è stata uccisa il 30 gennaio, ndr. Il legale oggi ha incontrato in carcere il suo assistito: «Lui continua a dire che non ha ucciso la ragazza. Insiste dicendo: “non sono mai entrato in quella casa, mai visto quella ragazza”. Nega anche di averle spacciato la droga» spiega Borgani.

L’avvocato Simone Matraxia

Lucky inoltre dice che il 30 gennaio «all’ora di pranzo è stato in un negozio etnico vicino a via Spalato, e dice di essersi fermato lì un paio d’ore e poi è andato a casa». Anche l’avvocato Giuseppe Lupi, che assiste Lucky Awelima, ieri è stato in carcere a trovare il proprio assistito: «Mi ha ribadito le stesse cose, vorrebbe parlare con la moglie. La moglie non ha capito quello che è successo, pensa che stia dentro per spaccio. Mi ha chiesto se ci sono i risultati delle impronte. Farò ricorso al riesame per chiedere scarcerazione o misura meno afflittiva». Intanto da oggi Innocent Oseghale ha un nuovo difensore: si tratta dell’avvocato Umberto Gramenzi che affiancherà Simone Matraxia per assistere il nigeriano. Al nigeriano oggi il tribunale dei Minori di Ancona ha notificato nel carcere di Ascoli la revoca alla possibilità di avere contatti con la figlia (nata lo scorso anno) e di poterla contattare senza l’autorizzazione del magistrato di sorveglianza.

 

Altra immagine di Pamela in farmacia

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