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Area di crisi industriale complessa,
Sorci scrive a Ceriscioli: «La Regione
chieda lo status per Fabriano»

LAVORO - L'ex sindaco scrive una lettera aperta al presidente regionale Luca Ceriscioli, chiedendo di sollecitare la concessione della "area di crisi industriale complessa del distretto della meccanica leggera di Fabriano-Jesi"

 

L'ex sindaco di Fabriano Roberto Sorci

L’ex sindaco di Fabriano Roberto Sorci

Crisi del Fabrianese, l’ex sindaco Roberto Sorci sollecita la concessione di status di “area di crisi industriale complessa” da parte del Mise. Sorci ha scritto una lettera aperta al presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli citando il viaggio del ministro Carlo Calenda a Bruxelles per il caso Embracopartecipata della Whirlpool con circa 500 esuberi –  e auspicando una velocizzazione del riconoscimento della crisi in questa area, in particolare chiedendo che la Regione si impegni per contribuire a concedere “l’area di crisi industriale per il distretto della meccanica leggera di Fabriano-Jesi”, come un “impegno diverso della Regione”. La lettera prosegue indicando come possibile conseguenza di ciò, “un beneficio di tutta la collettività marchigiana”. La stessa richiesta è già stata fatta con un documento congiunto votato in uno degli scorsi consigli comunali, proposto a suo tempo dal gruppo consiliare Fabriano Progressista, ed era stata rivendicata anche dal gruppo pentastellato. “Da molto tempo ripeto che il distretto Fabriano – Jesi deve essere dichiarato Area di crisi industriale complessa secondo il decreto Mise 31/1/2013: dopo il fallimento Tecnowind ho detto al Presidente Ceriscioli che era giunto il momento, e spero che non sia troppo tardi, che la Regione chiedesse come ha fatto per l’area delle calzature questo tipo di riconoscimento per provare a reindustrializzare il distretto Fabriano e Jesi”, scrive l’ex sindaco fabrianese su facebook. “Questa è la lettera pubblica che lunedì sera (nell’incontro che Ceriscioli ha tenuto a Fabriano sulla sanità Ndr.) gli ho anticipato verbalmente. Vediamo se ora le situazioni si muovono, cominciando dalla politica fabrianese, al sindacato compreso quello datoriale, per finire alla Regione”. (S.B.)

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