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Occupazione femminile:
trend ancora negativo

ANCONA - A Palazzo delle Marche il convegno organizzato dalla Federazione maestri del lavoro con il patrocinio dell’Assemblea legislativa. Nella relazione di Gianluca Goffi dell’Università Politecnica una panoramica sulla situazione dell’economia marchigiana e sul lavoro delle donne come fattore moltiplicatore

 

 

“Donne e lavoro, un binomio complesso che ancora oggi – fanno sapere dalla Regione – evidenzia numerose problematiche. Perché se da un lato l’occupazione maschile, sia pure con estrema difficoltà, tende a crescere, quella femminile segna il passo con un trend tutt’altro che positivo. Restando nelle Marche ed in base ai dati dell’ultimo trimestre del 2017 dell’Osservatorio regionale del lavoro, il tasso di occupazione si attesta al 62,9% ed è pari al 71,6% per gli uomini ed al 54,3% per le donne.

A Palazzo delle Marche oggi il convegno organizzato dalla Federazione maestri del lavoro con il patrocinio dell’Assemblea legislativa. Nella relazione di Gianluca Goffi dell’Università Politecnica una panoramica sulla situazione dell’economia marchigiana e sul lavoro delle donne come fattore moltiplicatore.

E non mancano le penalizzazioni sul versante salariale e della carriera, sulla conciliazione dei tempi tra lavoro e vita privata. Della situazione regionale legata all’occupazione delle donne si è parlato a Palazzo delle Marche nell’ambito di un convegno voluto dalla Federazione Maestri del lavoro e patrocinato dal Consiglio regionale. “Un rapporto di collaborazione che – come ha sottolineato Iridio Mazzucchelli, Console della stessa Federazione – intendiamo rendere sempre più concreto attraverso appuntamenti chiamati ad affrontare tematiche importanti per la nostra comunità”. Ad aprire i lavori gli interventi del Presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo, e di Antonia Sciarillo per la Commissione regionale pari opportunità.

Ottomila donne occupate in meno e quattromila in cerca di prima occupazione sono il dato negativo alla base della riflessione proposta dallo stesso Presidente del Consiglio, che ha evidenziato la necessità di affrontare la situazione, andando ad intervenire anche sulla conciliazione dei tempi, sulla rete di servizi da offrire, sulle infrastrutture sociali, su una nuova impostazione di tipo culturale, su risorse specifiche da destinare a chi perde il lavoro ed alla successiva ricollocazione. Nota positiva la tenuta delle imprese gestite al femminile, a cui possono essere garantiti ulteriori incentivi con riferimento al Fondo sociale europeo. Un complesso di possibili azioni che dovrebbero costituire l’asse portante di una specifica proposta di legge regionale.

Le donne ed il lavoro come moltiplicatore per l’economia marchigiana nella relazione di Gianluca Goffi dell’Università politecnica delle Marche.

“Le presenza femminile nel mondo del lavoro – ha sottolineato – genera effetti che si riversano sull’economia, sui consumi e, in definitiva, sulla società con risultati positivi per quanto riguarda il dinamismo dello stesso sistema economico. Il vantaggio principale è che viene a crearsi altra occupazione: secondo alcune stime per ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro si possono creare fino a 15 posti aggiuntivi nel settore dei servizi.

Il quadro delle imprese al femminile è stato delineato da Giovanni Dini, direttore del Centro studi della Cna marchigiana, mentre la consigliera di parità, Pina Ferraro, ha preso in esame la realtà della provincia di Ancona per quanto riguarda le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro. Temi ripresi nei diversi interventi in programma e nelle conclusioni dell’assessore regionale al lavoro ed alla formazione professionale, Loretta Bravi, che ha illustrato gli interventi messi in campo dalla Regione in questi anni”.

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