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«Bilancio, noi non ci stiamo»
L’opposizione annuncia l’uscita
dall’aula in segno di protesta

FABRIANO - Le minoranze lamentano di aver ricevuto lo schema di bilancio di previsione completo di tutti gli allegati e i pareri solo il 13 marzo, e di non aver visto rispettati i termini che secondo il regolamento comunale danno 20 giorni ai consiglieri per valutare e porre emendamenti. La prima data utile del Consiglio sarebbe stat quindi i 3 aprile. Minacciano di lasciare l'aula qualora non venissero accettate le loro richieste

Francesco Ducoli, segr. Pd

 

di Sara Bonfili

Le minoranze comunali compatte hanno dato appuntamento alla stampa stamani per annunciare la loro volontà di non riconoscere legale la convocazione della seduta consiliare del 28 marzo. È l’extrema ratio dei gruppi Pd, Fi, Associazione Fabriano Progressista, Fabriano Popolare, Lista Scattolini, che denunciano di non aver avuto il tempo utile, entro i termini legali previsti dal T.u.e.l., per considerare lo schema di bilancio ed allegati che dovrebbero esser votati in Consiglio. Assente il consigliere di minoranza Andrea Giombi, Fabriano Progressista.
Francesco Ducoli, segretario del Pd cittadino: “Il fulcro del discorso è che la minoranza non può essere frustrata per una continua disattenzione ai diritti dei consiglieri. Il 28 febbraio la giunta ha mandato ai consiglieri tutti gli atti tranne la proposta di delibera del piano delle valorizzazioni e alienazioni e del piano triennale delle opere pubbliche, dunque la documentazione era incompleta. L’8 marzo sono stati resi disponibili in visione i documenti, ma erano imperfetti, poiché privi di alcuni pareri, necessari per dar loro validità. La dirigente del servizio finanziario il 13 marzo ha comunicato che quegli atti erano stati finalmente depositati, comunicava che erano disponibili sull’area riservata ai consiglieri gli allegati e i documenti da valutare, con una lettera diretta a tutti i consiglieri e alla presidente del consiglio. Quindi, siccome la legge prevede almeno venti giorni di tempo per dare la possibilità ai consiglieri di valutare ed esprimere emendamenti, dal 13 marzo, avremmo dovuto aver tempo per il consiglio fino al 3 aprile”. “Alcuni consiglieri hanno sollevato il problema in sede di commissione del dover valutare 200 pagine con i tempi stretti – continua Ducoli- ma  il 20 marzo è arrivata la convocazione del Consilgio per il 28. La legge richiede che il bilancio sia approvato entro il 31 marzo, e termini sono perentori, al punto che questa amministrazione ha stirato il regolamento comunale di contabilità  privando i consiglieri comunali del loro diritto alle opposizioni, a una conoscenza piena, totale e approfondita del bilancio.”
Nel bilancio è inclusa anche la voce relativa ai Cas, i contributi per l’autonoma sistemazione, secondo quanto spiega Ducoli, i contributi dalla Regione sono arrivati a marzo e non è stata prevista una variazione di bilancio: “Solo quando il bilancio sarà approvato i Cas potranno essere erogati. Si aggiunge alle mancanze precedenti, poiché ai il Movimento 5 stelle aveva ritardato nella predisposizione di documentazione e nella comunicazione del fabbisogno alla Regione”. I consiglieri presenti quindi paventano un accumulo di ritardi anche per l’erogazione dei Cas.

Olindo Stroppa, Forza Italia, interviene anche in rappresentanza di Scattolini: “Loro che vogliono dimostrarsi ligi alle leggi sono i primi a non rispettarle. Noi dobbiamo aver questi diritti, perché il bilancio è la cosa più difficile da valutare e il documento di indirizzo più importante. In commissione, poi, tutte le nostre proposte sono state bocciate”. Vanno Cingolani, Fabriano Popolare: “Santarelli, poi, dovrebbe essere obbligato a usare canali ufficiali per comunicare con i politici e con la stampa. Quando loro erano all’opposizione e facevano interpellanze noi fornivamo sempre risposta sia scritta che orale, ora non è più così.  Si comportano ancora come se fossero all’opposizione. E invece sono alla guida di una città”. Il consigliere Pd Giovanni Balducci punta i piedi, a conclusione di quanto spiegato da Ducoli: “I capigruppo di minoranza qui presenti non riconoscono la data del 28. Espliciteremo le motivazioni e chiederemo lo spostamento al 3 di aprile. Annunciamo che non siamo disponibili a votare il bilancio, se si opporranno, usciremo dall’aula e approveranno il bilancio senza le minoranze”.
“Un bilancio, poi, su cui c’è molto da dire”, fa eco Balducci. “A parte i Cas, c’è l’aumento della tassazione sui servizi a domanda individuale, la tassa di soggiorno… Il fondamento della democrazia è il rispetto dei ruoli e della norma. E per me è obbligatorio rispettare i termini dei 20 giorni, e consentire ai consiglieri di svolgere la lo ro funzione di garanti del rispetto della legalità. Se continuiamo il braccio di ferro che si è instaurato da un po’ di tempo, é un dispiacere e non funziona così”.”Il problema potrebbe essere risolto facendo una prima convocazione il 28 marzo e rimandando e a una seconda convocazione a inizio aprile: sottostimano l’atto di indirizzo più importante, il bilancio “, afferma Callisto Battifoglia di Associazione Fabriano Progressista, auspicando a una soluzione per lavorare “in funzione del bene della città”.

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