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Fantasmi al lavoro
nei laboratori tessili:
cinque arresti e sette attività chiuse

SENIGALLIA – Vasta operazione contro lavoro nero e immigrazione clandestina condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Senigallia con Ispettorato del lavoro, vigili del fuoco e guardia di finanza. In alcune sartorie trovati dormitori e bambini. Denunciate 23 persone, 16 espulsioni dall'Italia, multe per 62mila euro contro il fenomeno degli affitti e subaffitti irregolari

 

Veri e propri fantasmi per lo Stato italiano, reclutati come manodopera dalle attività tessili fuori legge. Condizioni di lavoro e delle abitazioni al limite del vivibile, oltre 190 persone completamente invisibili, un totale di sanzioni elevate per 62mila euro, 5 arresti, 7 laboratori sequestrati, 16 espulsioni e 23 persone denunciate a vario titolo. E’ questo il risultato della vasta operazione messa in campo in questi mesi dal commissariato di polizia di Senigallia guidato dal dirigente Agostino Licari, con il supporto del reparto prevenzione crimine Marche-Umbria, l’ufficio immigrazione, l’Ispettorato provinciale del lavoro, i vigili del fuoco e la guardia di finanza, tutti impegnati nel contrasto alla immigrazione clandestina, al lavoro nero e all’accertamento della sicurezza sui luoghi di lavoro. Le indagine condotte dagli agenti del commissariato, che hanno portato alla luce il ramificato contesto di illegalità, hanno preso avvio dall’approfondimento delle posizioni di diversi soggetti stranieri irregolari in Italia. Dai controlli mirati nelle abitazioni e nelle attività commerciali, la polizia ha rintracciato 16 persone di varia nazionalità (per lo più bengalesi, pakistani, nigeriani ma anche cinesi e dell’est Europa) privi di permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto. Per loro è scattato il decreto di espulsione e l’accompagnamento nei centri di rimpatrio. Cinque sono stati arrestati in flagranza di reato per aver violato il divieto di rientro in Italia, tre nigeriani di 32, 22 e 27 anni, un senegalese di 34 anni e un pakistano di 39 anni. Diverse le denunce per reati di falso ideologico, uso di atto falso, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sostituzione di persona scoperti dagli agenti a carico di extracomunitari che dichiaravano di alloggiare in una determinata abitazione (requisito obbligatorio la disponibilità di una casa per il permesso di soggiorno) ed invece dai controlli effettuati questi non erano mai stati rintracciati all’interno. In particolare, sono stati scoperti alcuni falsari dediti alla produzione di false dichiarazioni di cessione di fabbricati rilasciate a favore di soggetti il cui permesso era prossimo al rinnovo. Altre ipotesi di reato contestate dagli agenti sono scaturite di seguito ai controlli presso le attività commerciali ed attengono a gravissime violazione della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. In una ipotesi all’interno di una abitazione occupati da soggetti di nazionalità nigeriana, sono stati rinvenuti centinaia di capi di abbigliamento e scarpe con marchi contraffatti delle più famose griffe. 
Le violazioni più gravi sono state riscontrate nel corso dei controlli effettuati sui luoghi di lavoro, che hanno consentito di rintracciare, oltre ad alcuni lavoratori clandestini, numerosi lavoratori in nero, gravi e vistose violazioni alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Sono stati trovati infatti laboratori senza vie d’uscita, senza estintori o con estintori inefficienti, promiscuità tra zone di lavoro e zone di riposo, intere famiglie sul luogo di lavoro, con i bambini figli dei lavoratori presenti nei laboratori. Per questo, in 7 delle 10 sartorie controllate è scattata la misura del sequestro dell’attività artigianale, gestite per lo più da soggetti di nazionalità cinese, in cui erano impiegati oltre 150 persone. In seguito all’accertamento della presenza di lavoratori irregolari, l’Ispettorato provinciale del lavoro ha provveduto ad elevare sanzioni ai titolari per diverse decine di migliaia di euro e ad applicare il provvedimento di sospensione delle attività lavorative fino al pagamento delle sanzioni contestate. Altro fenomeno emerso nel corso delle indagini condotte dagli agenti del commissariato è quello degli affitti irregolari, spesso da parte di cittadini italiani, di case a soggetti stranieri, senza che venga effettuata l’obbligatoria comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza. In alcuni casi, poi sono, gli stessi stranieri che, dopo aver preso una casa in affitto, provvedono a sub affittarla, spesso in nero, ad altri connazionali, senza effettuare la prevista comunicazione all’autorità di polizia. Nel corso di detta attività, gli agenti hanno sottoposto a controllo oltre 50 immobili tra abitazioni e laboratori artigianali, dislocati sia nel centro della città che in periferia. Per meglio capire la portata del fenomeno, basta contare che ogni multa è di 300 euro, la polizia ha elevato sanzioni per circa 62mila euro, rintracciando 190 posizioni irregolari per ogni cittadino a cui non è si è proceduto con la comunicazione di residenza. Diverse anche le segnalazioni, fatte insieme alla polizia locale, per possibili abusi edilizi o carenze igienico-sanitarie nelle abitazioni tali da rendere inagibili gli alloggi.

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