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Massimo: «Vivo grazie alla Croce Verde,
ora dono un defibrillatore
per salvare altre vite»

JESI - Il volontario Massimo Corradetti ha donato un defibrillatore semiautomatico ai colleghi della Croce verde di Jesi. Un gesto di generosità in nome del padre Mario, scomparso quattro anni fa. "Entrare a far parte dell'associazione è stata un'ancora di salvezza, voglio ricambiare" racconta il 52enne di Castelbellino

Il volontario Massimo Corradetti dona un defibrillatore alla Croce verde di Jesi.

di Talita Frezzi

Da paziente a soccorritore, dall’orlo del baratro alla strada per aiutare gli altri. E’ la storia di Massimo Corradetti, 52 anni di Castelbellino, padre di famiglia, che anni fa dopo aver scoperto di essere gravemente malato ha deciso di rivoluzionare la sua vita e di dedicarsi agli altri. Guarito, è entrato a far parte della Croce verde onlus come volontario ed oggi è tra i più attivi: ogni weekend, con il benestare della sua metà, la moglie Luciana e dei suoi figli Sara e Mario Jr., indossa la tuta e si mette a disposizione di chi ha bisogno di aiuto. Ma non bastano il sacrificio e l’abnegazione grazie alle quali trova la forza di portare a termine mediamente 70 servizi l’anno, per un monte di 500 ore, oggi Massimo fa di più. Ha donato 2.000 euro per l’acquisto di un moderno defibrillatore semiautomatico che sarà messo in dotazione su una delle ambulanze della Croce verde di Jesi. “Dieci anni fa entrare a far parte della Croce verde mi ha salvato, come un’ancora di salvezza, dandomi la giusta motivazione per andare avanti – racconta Massimo Corradetti – oggi sono io a voler far qualcosa di importante e utile per tutti. E sono convinto che se tutti davvero facessimo la nostra parte, magari con una donazione anche piccola, potremmo dare più forza a questa realtà che già fa moltissimo sul territorio per il servizio 118 e per i trasporti secondari”. Il defibrillatore è stato acquistato con una donazione fatta da Massimo in memoria del padre, Mario, conosciutissimo postino di campagna che negli anni ’70 e ’80 era un beniamino in città. “Mio padre è scomparso 4 anni fa ma è stato molto importante per me – racconta ancora – tanto che ho chiamato mio figlio con il suo nome. Oggi lo voglio ricordare anche attraverso questo apparecchio, che spero potrà essere d’aiuto a salvare la vita delle persone”.

La Croce verde di Jesi

Massimo è uno dei 30 volontari attivi della Croce verde di Jesi, l’associazione che gestisce il servizio di 118 con 10 dipendenti e un parco auto di 8 ambulanze. Una garantisce il servizio 118 ventiquattrore su ventiquattro, l’altra è attiva per il servizio 118 solo 12 ore. Vasto il territorio che spazia da Jesi a Monsano (fino al Mercatone Uno) fino a Castelplanio e Moie. In tutto, la Croce verde svolge 9150 servizi l’anno e 3.328 interventi di 118, con una media di 40 pazienti trattati al giorno tra emergenza e servizi secondari. A ringraziare Massimo Corradetti per il nobile gesto sono stati ieri il presidente Samuele Piersanti, Andrea Brenciani, Serena Montelli e Federica Pacenti, i quali hanno sottolineato l’impegno di Massimo e la sua generosità.

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