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Schiaffi, urla e insulti ai bimbi
dell’asilo: maestra a processo

ANCONA - Si tratta di una 57enne campana accusa di maltrattamenti su minori. Questa mattina il rinvio a giudizio per la donna che dovrà comparire in aula il prossimo 2 aprile. Fino all'autunno 2016, insegnava in una materna di Fabriano. Proprio qui sarebbero andati in scena i soprusi, interrotti dall'allontanamento imposto dal giudice

Foto d’archivio

 

Maglie tirate, schiaffi, urla e insulti contro i bimbi che, in teoria, avrebbe dovuto accudire: maestra d’asilo finisce a processo. La donna, una 57enne originaria della Campania, è stata rinviata a giudizio questa mattina con l’accusa di maltrattamenti su minori. Sarebbero stati perpetrati in una materna di Fabriano. La docente era stata allontanata dall’asilo nell’ottobre 2016, dopo la misura cautelare firmata dal gip che prevedeva la sospensione dalla professione per la docente. A dibattimento saranno tre, almeno per ora, le parti civili rappresentate dai genitori dei bimbi finiti nel mirino della 57enne. L’avvocato di due famiglie, Monica Bisio, ha chiesto un risarcimento di 100mila euro per ciascun minore. L’inchiesta era partita nella primavera del 2016, dopo la denuncia sporta dalla mamma di un alunno. La donna aveva notato dei cambiamenti nel figlio. Al suo peluche, ad esempio, si sarebbe rivolto con tali espressioni: “Non lo fare più, vai subito in castigo. Adesso basta”. Gli agenti del Commissariato locale per trovare riscontri ai sospetti della mamma avevano installato le spycam nei locali dell’asilo. Per la procura, le immagini estrapolate sono sinonimo di maltrattamenti fisici e morali consistiti in insulti (“cretino”, “deficiente” “imbecille”, “perdente”), schiaffi, urla e punizioni esagerate nei confronti dei bimbi. Tutti atteggiamenti che avrebbero provocato nelle vittime un’alterazione del loro equilibrio psicologico e della serenità della crescita. I piccoli sarebbero anche stati minacciati: se avessero detto ai loro genitori cosa avveniva in classe sarebbero andati incontro a violente ripercussioni. Il difensore della 57enne, l’avvocato Marina Magistrelli, rigetta le accuse: «Ciò che si vede dalle telecamere non sono maltrattamenti. Faremo chiarezza a dibattimento». Mai nessuna collega dell’imputata aveva notato atteggiamenti sospetti da parte della 57enne.

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