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Impasse Quadrilatero-Astaldi,
Cgia: “E’ necessario riunire il Cipe”

FABRIANO - Gilberto Gasparoni , segretario del ramo trasporti dell'associazione di categoria ribadisce che "la Ss76 va completata e vanno pagate le imprese che vantano decine di milioni di credito"

Gilberto Gasparoni

Confartigianato Trasporti Marche prende ancora posizione sostenendo quanto già detto dal responsabile Fabrianese della Confartigianato Federico Castagna, che la Ss 76 va realizzata immediatamente con la ripresa dei lavori. “Dopo l’assegnazione del lotto della pedemontana alla Astaldi avvenuta ad Agosto, deve essere ora convocato il Cipe per dare formalmente il via libero al completamento della Ss 76 che non può rimanere una incompiuta, pena la morte del fabrianese già pesantemente penalizzata dalla crisi economica che ancora imperversa. – scribve in una nora Confartigianato Trasporti – Una viabilità a zig e zag come quella odierna, con opere incompiute e molto pericolose, segnerà l’isolamento dell’entroterra dalla Vallesina e dalla costa ma anche un appesantimento della viabilità dall’adriatico all’Umbria ed al Lazio, con gravi ripercussioni sull’intera economia collinare e dell’appennino. Non possiamo dimenticare che il fabrianese non solo è un’area industrializzata ma anche un canale di transito vero l’Umbria ed il Lazio ed anche per il porto di Civitavecchia”.

La protesta dei lavoratori dell’Astaldi

La crisi della Astaldi, secondo Gilberto Gasparoni, segretario di Confartigianato Trasporti, proveniente anche dagli investimenti fatti all’estero, può essere superata con la rapida decisione del Cipe, con l’approvazione delle varianti, coperte da finanziamenti pubblici, già deliberate dalla Quadrilatero. “Non c’è solo da garantire l’occupazione dei lavoratori della Astaldi, – sottolinea Gasparoni – ma ci sono numerose decine di lavoratori posti in cassa integrazione, in mobilità o con contratti scaduti e non rinnovati di tutte le imprese che lavoravano per Astaldi o per le imprese collegate a queste. Quindi Confartigianato Trasporti sottolinea la riduzione dell’occupazione nell’indotto, ed il mancato pagamento dei lavori svolti dalle imprese terziste che vantano alcune decine di milioni di crediti per le prestazioni o le forniture effettuate nei cantieri, dall’autotrasporto, agli asfalti, agli impianti nella rete stradale e nelle gallerie, alle cave per la fornitura di materiali etc. Imprese che ora rischiano di “’esplodere’ se non verranno autorizzati i lavori dal Cipe con il pagamento delle fatture già emesse e non verranno riaperti i cantieri”.

Confartigianato apprezza l’interessamento dei Sindacato Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che sono impegnati nel confronto con le Istituzioni ed i Parlamentari; anche Confartigianato afferma Gasparoni chiede che la crisi sia superata con le garanzie occupazionali di tutti i lavoratori e delle imprese terziste, anche queste numerose decine, con centinaia di lavoratori, che vantano crediti per circa 40 ml€ di euro e che non possono e non debbono essere abbandonate come già accaduto con la precedente stazione appaltante. “Non è possibile che su un cantiere, come quello della Ss76 – osserva Gasparoni – ci siano due ‘fallimenti’ che affondano il sistema imprenditoriale locale e marchigiano e rimangano incompiute opere che sono fondamentali per il territorio”.

Quadrilatero, la protesta dei lavoratori Astaldi a palazzo comunale

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