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Autunno di novità per la Bcc:
fusione e gruppo nazionale

CIVITANOVA - Dopo l'assemblea di novembre dal 2019 la banca cambierà nome e logo, con l’aggregazione di Suasa le provincie coperte saranno 4, gli sportelli 24, i soci 10 mila. E entrerà a far parte della Cassa Centrale Banca 

Il team di lavoro delle nuove Filiali anconetane con il dg Marco Moreschi, il presidente Sandro Palombini, l’ad Marco Bindelli ed altri esponenti del cda della Banca

Fusione con la Bcc pesarese di Suasa; le aperture nei nuovi territori; ingresso nella holding nazionale guidata da Cassa Centrale Banca; nuovo nome e logo. Quello che attende la Bcc di Civitanova e Montecosaro è un autunno davvero entusiasmante. «Ci apprestiamo a diventare una Banca regionale di sistema – dice il direttore generale Marco Moreschi – una sfida epocale per questa banca che affrontiamo davvero pronti e con grandissime motivazioni». Il nuovo nome, logo e veste grafica verranno ufficialmente presentati nel corso dell’Assemblea straordinaria dei Soci dell’11 novembre. «Un passaggio necessario ed utile – continua il dg  riferendosi al cambio di nome e logo – perché con le aperture a Castelfidardo, Osimo e Loreto e con l’attività che avvieremo nel pesarese usciremo dai confini territoriali storici e acquisiremo a tutti gli effetti quella dimensione regionale che è giusto che si rispecchi anche nella ragione sociale».  Da gennaio, inoltre, entrerà in vigore il nuovo assetto con l’aggregazione di Bcc di Suasa (Istituto di credito cooperativo con sede a San Michele al Fiume, provincia di Pesaro Urbino). Anche questa storica aggregazione sarà oggetto dell’assemblea di novembre.

Marco Bindelli, Marco Moreschi e Sandro Palombini

Per la banca vorrà dire arrivare ad avere 24 filiali (dalle attuali 16) distribuite in 4 provincie; i dipendenti arriveranno ad essere 160, mentre i soci dai 5 mila attuali a circa 10 mila.
Anche i dati aggregati economici e patrimoniali vedranno mostrare i muscoli nel perimetro Marche la nuova Banca che si costituirà, con circa 2 miliardi di euro di montante per oltre un miliardo di euro di mezzi amministrati. Infine, sempre da gennaio, l’attuale Bcc di Civitanova entrerà a far parte, così come previsto dalla riforma del Credito Cooperativo, di un grande Gruppo Nazionale che farà capo alla trentina Cassa Centrale Banca. Intanto nei giorni scorsi si è chiuso il ciclo di inaugurazioni (che ha segnato lo “storico sbarco” nell’anconetano per la Bcc di Civitanova) delle tre nuove Filiali, la sede distaccata di Castelfidardo (in via Perosi) e gli sportelli di Osimo (in via Vittorio Bachelet 13, a Campocavallo) e Loreto (in via Donato Bramante 41), partite subito molto bene con circa 500 nuovi conti correnti attivati e con circa 20 milioni di euro di masse gestite. Tutti del territorio, così come tradizione della Bcc civitanovese, i collaboratori delle tre nuove Filiali: per Castelfidardo Maurizio Foglia (titolare di filiale), Mauro Conocchioli, Michele Colombati, Rossana Ginevri ed Elisa Fiordomo; per Loreto Stefano Santoro (titolare della Filiale), Luca Ballini, Angela Galassi e Marco Cannuccia; per Osimo Alberto Leonardi (titolare della Filiale), Alessandro Mengarelli e Loris Giuliodori. Da registrare nel frattempo i dati molto positivi con cu si è chiusa la semestrale di giugno.

I risultati patrimoniali. “Al 30 giugno – illustra i dati il dg – il totale dei mezzi amministrati ammonta a 654 milioni di euro in crescita del 2,4% caratterizzati da una raccolta diretta stabile e una indiretta in crescita dell’8,5%; forte la crescita della voce risparmio gestito per un +20%. Gli impieghi, pari a 297 milioni di euro, crescono del 4,1% con la parte a breve che si caratterizza per la prima volta per una crescita del 13,3%. I numeri segnano pertanto una crescita armonica di tutte le componenti legate all’attività caratteristica. Si richiama come l’elevata incertezza sulle prospettive di ripresa hanno indotto la Banca ad adottare una politica estremamente rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati. Al 30 giugno 2018 la percentuale di copertura di tutto il credito deteriorato è del 65%; a tal proposito si evidenzia come dopo il perfezionamento della cessione di un importante stock di sofferenze nello scorso mese di luglio la Banca abbia raggiunto una percentuale di credito deteriorato sul totale degli impieghi vicino al 10%, in linea con i migliori standard di riferimento del sistema bancario nazionale. Il rapporto tra impieghi e raccolta è pari al 70%.

I risultati economici. Il margine d’interesse da attività caratteristica segna un andamento in crescita dell’11% ed, unitamente ad una crescita del 5% dei ricavi da servizi, oltre a confermare un quadro di assoluta positività evidenzia la volontà della banca di porsi come interlocutore di riferimento dei propri territori. Il margine d’intermediazione pari 10,8 mln è in crescita del 14% così come il risultato netto della gestione finanziaria è in crescita dell’11%. In flessione le spese amministrative grazie all’importante lavoro di revisione di tutti i centri di costo che porta ad una contrazione delle spese ordinarie del 3,3%; in flessione anche le spese per il personale del 7% quale risultato del recente efficientamento della struttura organizzativa e del nuovo modello distributivo. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 3,4 milioni di euro. L’utile netto si attesta a 2,8 milioni di euro.

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