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“Spadò, il danzatore nudo”
al Premio David di Donatello

IL DOCUMENTARIO ripercorre l'avventurosa vita del ballerino Alberto Spadolini, nato ad Ancona e famoso in Francia. Fra gli intervistati lo storico dell’arte Stefano Papetti, Sergio Sadotti di Porto Sant’Elpidio e Giordano Bruno Guerri Presidente del Vittoriale

 

E’ in concorso al Premio David di Donatello 2019 il documentario “Spadò, il danzatore nudo” girato in parte nel fermano. Fra gli intervistati lo storico dell’arte Stefano Papetti, Sergio Sadotti di Porto Sant’Elpidio e Giordano Bruno Guerri Presidente del Vittoriale. Il documentario ripercorre la vicenda biografica ed artistica di Alberto Spadolini, in arte Spado’, (Ancona 1907 – Parigi 1972), uno degli artisti più eclettici del Novecento. La sua fama è legata innanzitutto all’attività di danzatore che lo ha portato ad esibirsi nei più famosi palcoscenici dell’epoca, insieme a celebrità del mondo della danza e del cinema, come Joséphine Baker (con cui ebbe un’impetuosa e tormentata relazione), Catherine Hessling (moglie di Jean Renoir) e Mistinguett. Nel corso della sua vita ha conosciuto e frequentato alucne tra le personalità più significative del mondo artistico e politico del Novecento, come Gabriele D’Annunzio, Pablo Picasso, Paul Valery e il principe Felix Yussupov, autore dell’assisinio di Rasputin, arrivando nel corso della seconda guerra mondiale a prendere parte alle attività di spionaggio antinaziste in qualità di informatore e agente segreto.

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