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Nuovo piano regolatore del porto:
si apre il bando per delineare
lo sviluppo futuro dello scalo

ANCONA - Parte l'iter che vede come primo step la definizione del documento di pianificazione strategica che servirà a censire la dotazione infrastrutturale dei porti di tutto il sistema ed in particolare quello dorico e ad individuare le tendenze evolutive portuali. In campo alcune grandi direttrici dello scalo anconetano: abbattimento dei silos con nuova destinazione della banchine, terminal crociere e ampliamento Fincantieri

Una veduta del porto di Ancona (foto d’archivio)

 

di Agnese Carnevali

Nuovo Piano regolatore del porto, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale dà il via all’iter per ridefinire spazi e funzioni dello scalo dorico, in primis, e di tutti gli altri porti che amministra (Pesaro e San Benedetto del Tronto nelle Marche, Pescara ed Ortona in Abruzzo).

La partita più grande, certamente, quella di Ancona, non solo perché si tratta dell’approdo più grande, ma anche perché molte sono le questioni in ballo: abbattimento dei silos e destinazione delle banchine recuperate dalla demolizione, ampliamento dello stabilimento Fincantieri, realizzazione del terminal crociere per la trasformazione di Ancona in home port, ridefinizione delle destinazioni delle banchine, su tutte quella lineare nella nuova darsena. E non solo. Il Piano regolatore dovrà stabilire anche il futuro di Marina Dorica (di cui è stata accantonata l’idea del raddoppio, contenuta nell’attuale Piano) e dell’area del Mandracchio (per il quale pare ormai un capitolo chiuso lo spostamento del porto pescherecci). Tutte zone che ricadono a pieno titolo nello strumento di pianificazione strategica.

I silos del porto di Ancona (foto d’archivio)

Alcuni degli indirizzi sono già stati tracciati, ma il passaggio attraverso l’ufficialità del Piano regolatore è indispensabile. Si parte, intanto, con il bando di gara europeo per la redazione del Piano regolatore di sistema portuale, come già annunciato dai vertici dell’Authority lo scorso febbraio, che ponevano l’avvio del percorso a subito dopo l’estate. Il valore a base di gara del bando di gara è di 2,26 milioni di euro. La valutazione delle offerte, che devono arrivare entro l’8 gennaio 2019, comincerà il 10 gennaio. La durata del contratto d’appalto è di 390 giorni effettivi dalla firma. «Il Piano − spiegano dall’Authority − traccia le linee guida per il futuro dei porti in un’ottica integrata di sistema, capace di rispondere alle opportunità di crescita in modo armonico, coordinato anche con il territorio e per assicurare uno sviluppo sostenibile, economico, sociale, ambientale, in ambito portuale». Il Piano comprende la stesura del Documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss) e la redazione con l’aggiornamento dei piani regolatori portuali di ciascuno dei porti dell’Adsp. I servizi tecnici richiesti riguardano la pianificazione strategica e l’aggiornamento dei singoli Piani regolatori portuali, il rapporto ambientale di Vas-Valutazione ambientale strategica, il coordinamento tecnico-scientifico del Piano regolatore portuale di sistema (Prsp), con il necessario supporto tecnico per giungere all’approvazione finale.

Le grandi direttrici. Alcune grandi direttrici, almeno per quanto riguarda Ancona, ci sono. L’ultima, la decisione di abbattere i silos una volta scadute le concessioni a fine 2019. Decisione assunta dal Comitato di gestione dello scalo, e comunque prevista dal Piano regolatore vigente, anche sulla base dei dati sul traffico dei cereali. Resta aperto l’interrogativo relativo a cosa destinare gli spazi che si ricaveranno dalla demolizione dei magazzini in cemento. Su questo indicazioni potrà dare il nuovo Piano: tra le ipotesi quella di destinare quelle banchine all’attracco dei traghetti, consentendo la rimozione di un’altra porzione di reti di sicurezza. Poi l’ampliamento del bacino Fincantieri, così come richiesto dall’azienda, per consentire la costruzione ad Ancona di navi di maggiore stazza. Progetto sul quale l’azienda ha già fatto passi in avanti mettendo a bilancio 40milioni per la sua realizzazione. Progetto su c’era anche l’ok di massima dell’allora Governo, con il ministro Delrio a sostenere l’idea. Poi l’opera più grande, il terminal crociere da realizzare oltre il molo Clementino, per trasformare Ancona in home port e consentire l’attracco di navi più grandi. Progetto in parte finanziato da Msc Crociere che ha sempre ribadito il suo interesse su Ancona. Queste le idee in campo che potranno essere supportate o meno dal documento di pianificazione strategica che dovrà contenere la ricognizione dello stato attuale del porto di Ancona e dei porti del sistema nel contesto nazionale e internazionale. In particolare saranno analizzati l’attuale dotazione infrastrutturale sia di carattere nazionale sia regionale, i livelli di servizio e accessibilità, la rete dei trasporti di riferimento, l’eventuale presenza di vincoli nelle aree limitrofe ai porti (archeologici, ambientali), il contesto territoriale, lo sviluppo urbano e il loro legame con i porti. Con il documento saranno anche individuate e analizzate le tendenze evolutive portuali, i punti di forza e di debolezza e le opportunità del contesto territoriale, e saranno definiti gli obiettivi di sviluppo dell’Autorità di sistema portuale e dei singoli porti. Tutto il percorso si baserà su un serio lavoro di confronto con le amministrazioni locali, gli stakeholder di riferimento, le imprese, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e tutti i portatori di interesse. Sulla base del Documento di pianificazione saranno aggiornati i piani regolatori di ogni porto del sistema.

 

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Rodolfo Giampieri

Il dettaglio del bando. Il valore a base di gara del bando di gara è di 2,26 milioni di euro. Fra i criteri di aggiudicazione dell’appalto, oltre al prezzo, ci sono le capacità di individuare e superare le eventuali criticità che potrebbero condizionare lo sviluppo dei porti.

 

La valutazione delle offerte, che devono arrivare entro l’8 gennaio 2019, comincerà il 10 gennaio. La durata del contratto d’appalto è di 390 giorni effettivi dalla firma. L’impegno contrattuale durerà, in ogni caso, fino a quando le due Regioni competenti, Marche e Abruzzo, avranno approvato il Piano regolatore di sistema portuale.

«Inizia il lavoro per la definizione del più importante strumento di pianificazione strategica di tutto il sistema portuale – afferma il presidente Rodolfo Giampieri –, un documento fondamentale per dare corpo al sistema e far sì che i porti lavorino in coordinamento fra di loro, con una strategia condivisa e integrata di crescita, fondamentale anche per dare certezze all’operato delle imprese portuali, in modo che possano programmare investimenti di lungo periodo, e favorire un ambiente adeguato ad accogliere e stimolare lo sviluppo di lavoro per le aziende e per la creazione di occupazione».

«Questo è il primo bando per lo sviluppo di un Piano regolatore di sistema dopo l’entrata in vigore della riforma dei porti – commenta il segretario generale dell’Autorità di sistema, Matteo Paroli – e, in particolare, è fra i primi documenti di pianificazione strategica portuale a livello nazionale».

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