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Parco del Conero,
il Consiglio regionale vota
il direttivo a nove

AMBIENTE – Nel braccio di ferro tra sindaci e ambientalisti, l'Aula opta per la via di mezzo e reintroduce il rappresentante della Politecnica. La riforma della governance dell'Ente era stata anche una delle cause scatenanti dello scontro al vetriolo tra la sindaca di Ancona Mancinelli e l'assessore regionale Sciapichetti dello scorso ottobre. Mancinelli chiamata in causa più volte in Aula

 

 

di Martina Marinangeli

Sulla legge 223 che riforma la governance del Parco del Conero, il Consiglio regionale opta per il “compromesso storico”. Nel braccio di ferro tra i quattro sindaci dei comuni ricadenti nell’area (Ancona, Sirolo, Numana e Camerano), che caldeggiavano un direttivo ristretto a otto, e le associazioni ambientaliste, da sempre a favore di una governance più inclusiva, con dieci componenti, a spuntarla è la via di mezzo. L’Assemblea legislativa ha infatti approvato, con 22 voti favorevoli e cinque contrari (Movimento 5 stelle e consigliere Sandro Bisonni, del Gruppo Misto), l’assetto a nove membri, con l’approvazione di un emendamento del capogruppo Art1-Mdp Gianluca Busilacchi che reintroduce il rappresentante dell’Università Politecnica delle Marche. Il direttivo sarà inoltre composto da un rappresentante della Regione, uno per ciascuno dei quattro comuni, un esponente dalle associazioni di agricoltori, uno dalle associazioni di categoria del turismo, uno dalle sigle ambientaliste. Il presidente dell’Ente, anche esterno, sarà nominato dalla Giunta regionale su indicazione del direttivo, che resta in carica cinque anni, coincidenti e collegati con la duratura della legislatura regionale.
Si tratta, in ogni caso, di una normativa ponte, in attesa del riordino complessivo del sistema delle aree protette e dei parchi naturali, da tempo annunciato dalla Regione, ma che non pare essere all’orizzonte.
La gestazione della legge 223 è stata lunga e complicata, tanto da causare anche fratture interne al Pd, con l’acceso alterco tra la sindaca di Ancona. Valeria Mancinelli e l’assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, che non passò inosservato lo scorso 11 ottobre, nel molto istituzionale scenario della posa della prima pietra della nuova sede di Confcommercio Marche Centrali. Uno scontro al vetriolo che, tra le varie ragioni, sottendeva anche i divergenti punti di vista proprio sulla riforma della governance del Parco del Conero.
Durante il dibattito in Aula, la sindaca dorica è stata tirata in causa anche da Busilacchi che, nel suo commento sferzante, ha puntualizzato: «Non mi fido della sensibilità ambientale di questa amministrazione, che ha votato contro l’area marina protetta». Giudizio negativo al testo approvato dall’Assemblea legislativa arriva anche dal capogruppo pentastellato Gianni Maggi, secondo cui «si stanno snaturando le aree protette per favorire gli interessi della maggioranza. Stiamo consegnando il parco del Conero ai sindaci, che ovviamente sono mossi da interessi ed esigenze differenti, pur legittimi. A nostro parere sarebbe stato più opportuno dare pari dignità a tutti».

Scontro al vetriolo tra Mancinelli e Sciapichetti

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