Aveva lanciato sui binari un portarifiuti metallico causando l’interruzione della linea ferroviaria per 53 minuti: questa la contestazione mossa ad un 38enne nato ad Ancona, Matteo Cingolani, imputato al tribunale di Macerata per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio, attentato alla sicurezza dei trasporti, oltraggio. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, il 38enne il 29 ottobre del 2017 era sceso a Porto Recanati da un convoglio. Poco prima la capotreno aveva trovato una ragazza, secondo l’accusa amica del 38enne, (pure lei imputata al processo, ma solo per essersi rifiutata di fornire indicazioni sulla propria identità), che viaggiava senza biglietto e l’aveva fatta scendere alla stazione di Porto Recanati. Il 38enne a quel punto avrebbe offeso la capotreno. In seguito, dice ancora l’accusa, l’uomo, una volta sceso insieme alla ragazza, avrebbe sradicato un portarifiuti alla stazione di Porto Recanati per poi lanciarlo sulla ferrovia. Il bidone metallico era stato investito da un treno merci. Un gesto, quello del 38enne, che aveva comportato una interruzione sulla tratta per 53 minuti. Oggi per l’uomo e per l’amica, una 31enne di Loreno, S. R., si è svolta la prima udienza al tribunale di Macerata. Le Ferrovie si sono costituite parte civile nei confronti del 38enne.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati