di Talita Frezzi
La Croce verde di Jesi da oggi avrà una nuova ambulanza, “Jesi 28”, che andrà a completare il parco mezzi della onlus jesina incaricata della gestione dei servizi 118 e trasporti sanitari secondari. Il nuovo mezzo sanitario, sofisticato e all’avanguardia, sarà impiegato per la gestione del soccorso avanzato. «E’ un grosso impegno per noi – spiega il presidente Samuele Piersanti – ma era necessaria come sostituta dell’altra ambulanza di 118. Sarà impiegata per l’Als, il soccorso avanzato, essendo dotata di una tecnologia a bordo innovativa. La inaugureremo insieme alla cittadinanza il prossimo 23 marzo in piazza della Repubblica e sarà anche l’occasione per festeggiare l’altro mezzo “JESI 27” e il monitor multiparametrico Lifepack del valore di 15.000 euro acquistato con il ricavato delle iniziative benefiche». L’ambulanza è dotata di elettromedicali e dispositivi importanti per il soccorso. E oltre al comfort presenta anche la novità della cromoterapia: gli interni color glicine, perché questo colore indicativo della calma e della meditazione, modera l’irritabilità e a livello fisiologico rallenta l’attività cardiaca, favorendo il rilassamento. Durante i tragitti lunghi, il paziente può anche ascoltare la radio. “Jesi 28” è arrivata proprio sabato pomeriggio da Reggio Emilia, andrà a completare il parco mezzi composto da 8 ambulanze per i servizi primari (118) e secondari (trasporti programmati), da svolgere su tutta la Vallesina, da Serra San Quirico fino a Santa Maria Nuova e Chiaravalle con una presenza costante e professionale.
«Stiamo assistendo a un incremento dei servizi di 118 – aggiunge il segretario Andrea Rosati – tanto che da gennaio ad oggi abbiamo effettuato oltre 800 servizi, di cui 445 solo di emergenza 118». Non solo ambulanze e strumentazioni elettromedicali e non, costantemente rinnovati. La Croce verde garantisce anche la formazione continua dei suoi dipendenti e volontari «perché vogliamo mantenere alto il livello del servizio offerto alla cittadinanza – spiega il responsabile dei dipendenti e formatore Federico Marasca – inoltre accogliamo anche i ragazzi che debbono svolgere i Lsu, lavori socialmente utili. Lo scorso anno ne abbiamo ospitati una decina, si sono resi conto di aver fatto delle stupidaggini e si sono resi utili. E’ stato un modo per riscattare la loro vita e alcuni sono rimasti come volontari frequentando anche i corsi di aggiornamento».
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