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Manifestazione sindacati,
migliaia di marchigiani
al corteo a Roma

MOBILITAZIONE – Una piazza molto numerosa quella che ha accompagnato l'iniziativa nazionale di Cgil, Cisl e Uil #FuturoalLavoro, per chiedere al Governo che venga data la giusta centralità a occupazione, investimenti, sviluppo, crescita ed equità. Barbaresi (Cgil Marche): «Recessione tecnica e crollo della produzione industriale sono dati molto preoccupanti per la nostra regione, a forte vocazione manifatturiera»

Manifestazione Cgil, Cisl e Uil #FuturoalLavoro a Roma

 

Migliaia i marchigiani che ieri hanno sfilato in corteo per le strade di Roma nella manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil #FuturoalLavoro per chiedere al Governo che vengo data la giusta centralità a lavoro, investimenti, sviluppo, crescita ed equità: è questo il vero cambiamento che serve al Paese.
Una piazza molto numerosa che ha lanciato un messaggio di unità, nel mondo del lavoro ma anche nel Paese.
«Il lavoro – secondo le sigle – deve tornare a essere una priorità nella consapevolezza che occupazione, sviluppo e crescita non si creano per decreto, ma sostenendo adeguatamente investimenti, pubblici e privati, per infrastrutture materiali, culturali e sociali che garantiscano la crescita e lo sviluppo sostenibile economicamente e soprattutto socialmente». Il nutrito corteo ha anche chiesto di riportare sotto i riflettori il tema della «precarietà, frantumazione e perditadi valore del lavoro, che deve invece tornare ad essere dignitoso, fatto di diritti e tutele. Dunque è urgente un piano straordinario di investimenti, senza i quali non si crea lavoro, cosi come occorrono risorse adeguate per sanità, welfare, istruzione, per una politica fiscale equa e per una vera riforma delle pensioni che garantisca le giuste risposte ai giovani, alle donne, ai lavoratori precoci e ai precari».
«Siamo molto soddisfatti della straordinaria risposta che i lavoratori e i pensionati marchigiani hanno voluto dare partecipando alla manifestazione – afferma Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della Cgil Marche –, un segnale concreto del bisogno di cambiamento ancora più urgente e necessario alla luce degli ultimi dati economici che parlano di recessione tecnica e crollo della produzione industriale: dati particolarmente preoccupanti per una regione come le Marche a forte vocazione manifatturiera e con ritardi e debolezze peggiori di altre realtà territoriali».

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