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Appicca il fuoco in cattedrale:
33enne arrestato

SENIGALLIA - E' stato catturato questa mattina dai carabinieri dopo aver dato fuoco al lenzuolino di un'ara della chiesa di San Pietro Apostolo. Le fiamme si sono propagate fino al confessionale. L'uomo sarebbe lo stesso che ieri aveva tentato di incendiare la cappella dedicata alla Madonna della Speranza

Foto d’archivio

 

Dà fuoco al lenzuolo di un’altare della cattedrale di Senigallia: arrestato 33enne. Le manette sono scattate questa mattina, quando l’uomo (originario della provincia di Forlì-Cesena) è stato braccato dai carabinieri nei pressi di piazza Saffi. Sarebbe lo stesso piromane che ieri mattina aveva preso di mira sempre la cattedrale. Stando a quanto ricostruito attraverso le telecamere di videosorveglianza della chiesa, il 33enne è entrato nella cattedrale dedicata a San Pietro Apostolo attorno alle 8.  Si è diretto verso l’acquasantiera dove si è lavato le mani. Poi, dopo essersi guardato intorno per assicurarsi che non c’era nessuno ad osservarlo, si è incamminato verso il secondo altare della navata destra, dedicato a Santa Maria Goretti. Qui ha prelevato un lumino votivo acceso e lo ha posizionato sotto un lembo della tovaglia dandogli fuoco. Dopo qualche minuto le fiamme si sono propagate al cuscino dell’inginocchiatoio del confessionale e alla stola in seta che si trovava poggiata sul mobile. Fortunatamente poco dopo è entrata in chiesa una donna che si è accorta delle fiamme ed ha avvisato il parroco che è accorso con altri fedeli spegnendo l’incendio. Nel frattempo il piromane si era allontanato.  Dopo aver visionato i filmati delle telecamere di sicurezza, i carabinieri si sono messi subito alla ricerca dell’individuo che è stato ritracciato dopo qualche minuto nella vicina Piazza Saffi, nei pressi della fermata degli autobus. Si tratta di un 33enne, incensurato, originario della provincia di Forlì-Cesena. L’uomo è stato riconosciuto anche per essere il piromane che ieri mattina, sempre in cattedrale, aveva tentato di dare fuoco all’altare della cappella dedicata alla Madonna della Speranza  e al primo altare della navata destra intitolato a Sant’Andrea da Avellino. Era vestito con gli stessi abiti di questa mattina: un giubbotto marrone sopra una felpa grigia con cappuccio, un paio di pantaloni da ginnastica di colore blu con riga bianca sui lati ed uno zaino dietro le spalle. Il 33enne in caserma ha ammesso i fatti che gli sono stati contestati senza fornire alcuna motivazione né giustificazione. L’arresto è scattato per il reato di danneggiamento aggravato in quanto commesso in luogo di culto.

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