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«Comprati mobili da Mercatone Uno
ma non sono stati consegnati»

CRISI - Una coppia di Falconara ha pagato 7mila euro in contanti: cucina, due camere da letto, sala. Adiconsum invita la curatela fallimentare ad operarsi per far fronte ai contratti in essere con i clienti

di Gianluca Ginella

«Mia cognata ha comprato mobili alla Mercatone Uno per 6-7mila euro, pagati in contanti ma non sono stati consegnati». A segnalare la situazione un anconetano, che preferisce rimanere anonimo. L’acquisto era stato fatto circa due mesi fa alla sede di Monsano, ad Ancona. «Oggi dovevano essere consegnate due camere e tra quindici giorni quello che rimane: la cucina, la sala, un mobile. Mia cognata è disperata, lavora solo lei, in una ditta di pulizie, e col marito hanno tre figli. Hanno ricevuto la casa dal Comune e per trasferirsi mancavano i mobili» continua il cognato della donna. La Mercatone Uno è fallita e da sabato i 55 punti vendita sono stati chiusi. Stessa sorte anche per lo stabilimento di Monsano ad Ancona, per quello di Civitanova, e per quello di Pesaro. In Italia sono 1.800 persone che ora rischiano di perde il posto di lavoro e tra l’altro da un momento all’altro.

Ieri a Roma c’è stata una manifestazione dei lavoratori davanti al ministero dello Sviluppo economico. I dipendenti della Mercatone Uno chiedono che vengano riaperte le filiali. Intanto ci sono anche persone che hanno fatto acquisti e attendono i mobili in consegna. E’ il caso della famiglia che vive a Falconara che ha investito i risparmi e pagato in contanti. «Mia cognata si era messa da parte i soldi che ha usato per comprare i mobili facendo sacrifici – riprende l’uomo –. Ora ha paura di perdere i soldi e di rimanere con una casa vuota dove non può trasferirsi». Sul caso della Mercatone è intervenuta oggi anche la Adiconsum Marche. Il tribunale di Milano ha dichiarato fallita la Shernon Holind srl, proprietaria della catena, che aveva accumulato in nove mesi debiti per 90 milioni di euro. «Il fallimento ha aperto una vera e propria voragine nei confronti dei clienti della catena – dice Adiconsum –, che con la chiusura dei tre punti vendita marchigiani vedono subire un pregiudizio di rilevante entità per il mancato adempimento dei contratti. Clienti che hanno acquistato prodotti, in massima parte mobilio, che hanno versato acconti o addirittura pagato l’intera somma, e che oggi si ritrovano senza il loro denaro e senza i beni acquistati. Ancora più pesante è la situazione di coloro che hanno acceso finanziamenti, a fronte di prodotti mai consegnati». L’associazione chiese alla curatela fallimentare «a rendersi adempiente rispetto ai contratti già conclusi e attualmente non rispettati, con beni già pagati, in tutto o in parte, ma non consegnati».

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