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I “carabinieri della cultura”
nel degrado di via Rupi Comunali

ANCONA - Sopralluogo e lettere del Ntpc a Comune e Soprintendenza: «Si attivino per ripristinare decoro e sicurezza». Chiesta anche l’eliminazione dei rovi sulla torretta di Palazzo degli Anziani. Venerdì interrogazione in Consiglio comunale di Rubini (Aic)

Parte del disastrato tracciato di via Rupi Comunali
lungo il fianco di Palazzo degli Anziani

di Giampaolo Milzi

Ecco i carabinieri, quelli chiamati a difendere l’arte, la bellezza storica in genere, la sapienza tramandata dell’uomo civile, a far scoccare la scintilla di una speranza per via Rupi Comunali. Perché torni a battere in modo decoroso come fantastica arteria nel cuore del centro antico di Ancona, torni ad essere percorribile da cittadini e turisti senza che rischino di ruzzolare a terra e spaccarsi le ossa. Dopo il viaggio-denuncia per parole e immagini di Cronache Ancona e la lettera inviata ai vertici di Comune e Soprintendenza unica delle Marche dall’Associazione Consumatori e Utenti – Acu Marche, gli uomini dell’Arma del Nucleo tutela patrimonio culturale (Ntpc) hanno compiuto un sopralluogo nell’ampia area tracciata dalla strada di origine medievale che scende da piazza Stracca e piazza Dante, abbracciando la facciata laterale dell’altrettanto antico Palazzo degli Anziani, sede del Consiglio municipale. Hanno preso appunti e scattato foto, gli uomini agli ordini del colonnello Carmelo Grasso.

Evidente l’esigenza di ristrutturazione delle tettorie del sito archeologico medievale chiuso lungo via Rupi Comunali

Hanno preso atto dell’estremo degrado e delle condizioni pietose e disastratissime in cui è cronicamente ridotto da troppi anni uno dei più affascinanti itinerari del colle Guasco. E hanno inviato una missiva allarmante e dai toni perentori al Comune e alla stessa Soprintendenza. Per motivi diversi ma strettamente interconnessi. «Qui dove la sindaca Mancinelli non ci passa di sicuro»- così si era sfogato uno dei pochi residenti di via Rupi -, l’Amministrazione comunale deve provvedere al più presto a ripristinare le condizioni per una percorribilità in piena sicurezza. Questo, in sostanza, il contenuto della missiva inoltrata ai piani alti di Palazzo del Popolo, che ha la sua principale sede proprio nell’elegante e monumentale Palazzo degli Anziani (vi si riuniscono Consiglio e commissioni municipali, vi sono uffici importanti dell’ente locale). Il Comune è, paradossalmente, proprietario della via e di quasi tutta la zona panoramica – nonostante tutto ancora affascinante e seducente – che la circonda tuffandosi verso il porto. Valeria Mancinelli, in qualità di sindaco, in base alla legge, sarebbe la prima a dover adottare i provvedimenti sollecitati dal Ntpc per ristabilire condizioni ambientali vivibili ed eliminare pericoli incombenti per chi passa. Per ricucire una delle più belle cartoline di “Ankon Dorica” strappata da decenni di assenza di cure e manutenzione. Una cartolina strappata da muretti a bordo via, e non solo, pericolanti, lesionati. Da distacchi di mattoni e vecchie pietre di costruzione che, come trappole, giacciono lungo i gradini. Dalle crepe più o meno lunghe e profonde che feriscono il selciato in più punti, e che, percorsi alcuni metri dall’ingresso del sito scendendo da piazza Stracca, hanno diviso in due una scalinata, facendone abbassare longitudinalmente il livello. Una cartolina stracciata dall’illuminazione precaria o inesistente, dai rigonfiamenti del piazzale con vista mare a metà percorso, dagli spuntoni di ferro arrugginito che fuoriescono dalle opere edilizie, dalle erbacce e piante infestanti che hanno conquistato ampi spazi di suolo pubblico, fittissime e anch’esse pericolose.

Erbacce, crepe e sporcizia anche di fronte e dentro gli ambienti voltati con apertura ad arcone

Dalla sporcizia e dal luridime, dai topi che scorazzano indisturbati, tanto che uno è entrato dalla finestra nell’abitazione di una residente. Dallo stato ugualmente pietoso e vergognoso in cui versa la zona con più secoli sulle spalle lungo via Rupi. Quella dove campeggiano tre stupendi arconi in pietra, un tempo bianchi, sormontati dal muraglione in cui sono integrati che arriva fino alle ringhiere di piazza Stracca. Delimitano altrettanti ambienti voltati in cui a suo tempo furono, con un certo gusto, posizionati decine e decine di proiettili sferici di pietra, quelli che i difensori dell’Ancona libero Comune scagliavano con le catapulte contro i nemici che attaccavano dal mare. Si sono trasformati in caverne, dalle volte pendono fasci di vegetazione. Lerci e diroccati, come il corridoio calpestabile che gli scorre di fronte.
I paradossi si sprecano. Tutto il sito di via Rupi è infatti -dovrebbe esserlo in concreto – tutelato con vincolo (atto avente forza di legge) dalla Soprintendenza perché bene di alto valore storico-monumentale e paesaggistico. Perciò, i carabinieri guidati dal colonnello Grasso, hanno scritto anche all’ente periferico del Ministero per i Beni culturali (Mibact). Affinché a sua volta intervenga formalmente nei confronti del Comune intimandogli di attuare i lavori necessari affinché quei luoghi tornino ad essere come lo erano appena sistemati, decorosi e valorizzati. E c’è di più. La Soprintendenza è chiamata in causa anche direttamente dal Ntpc. Perché, come rappresentante dello Stato, è responsabile dello situazione, anch’essa vergognosa, che violenta i tre ampi e lunghi accessi che sbarrano l’ingresso all’importantissimo sito archeologico scavato in più fasi (1973-1979, metà anni ’80, 1992-1994 le principali) lungo e dentro la facciata ovest del Palazzo degli Anziani.

Tratto di scale gravemente lesionato

Le erbacce sul Palazzo degli anziani

Scavi che portarono alla luce un tempietto con una cappellina, un presbiterio e alcuni vani (destinato ad uso sacro e/o a ripostiglio-magazzino), una torre spezzata da un moderno pilastro di cemento, con alla base un tratto di pavimentazione in opera spicata e rampe di scale e percorsi di camminamento che mettevano in collegamento il sito col Palazzo (incerta la datazione, tra il X e il XIII secolo, a seconda degli studiosi). Quelle tre fasce di accesso, sbarrate dal 1994, sono una giungla, gran parte della tettoie e coperture sono spaccate, bucate, cadenti. Il classico effetto di “pugno in un occhio” per cittadini e crocieristi che scendono per via Rupi. Anche la Soprintendenza, quindi, deve tagliare quintali di erbacce, ripristinare il decoro, fare, insomma, quello che non fa da 25 anni, il suo dovere: “tutelare”. E se le comunicazioni dei carabinieri restassero “lettere morte”? Quanto alla Soprintendenza, la “scusa” che non ci sono fondi in cassa non regge. Possono non esserci per ultimare gli scavi e aprire al pubblico la zona archeologica. Ma il Mibact, se gli vengono richiesti, i fondi per risistemare le zone di chiusura degli accessi, li eroga. E poi, dov’è il progetto per questa risistemazione? E’ stato redatto? Per il Comune, invece, alcuna possibile attenuante in mancanza dell’apertura di un cantiere in tempi non biblici. Il comando del Ntpc non lo vuol dire per diplomazia. Ma in caso di “lettere morte”, allora la questione potrebbe finire all’attenzione della Procura della Repubblica, per una valutazione di eventuali reati di tipo omissivo.
E non finisce ancora qui. Qualche giorno prima del reportage-sos di Cronache Ancona, il Ntpc aveva “attenzionato” la struttura con le campane in cima a Palazzo degli Anziani: le radici e i rovi delle immancabili erbacce stanno fendendo e rendendo instabile parte della muratura sopra l’orologio; una situazione di pericolo da eliminare al più presto, questa in sintesi la comunicazione inoltrata a Soprintendenza e Comune. Perché anche tutto il Palazzo degli Anziani è sottoposto a vincolo di tutela. E quindi, o Il Comune proprietario compie spontaneamente la ristrutturazione e gli sfalci necessari, o lo fa su richiamo della Soprintendenza. In caso di omissione, si concretizzerebbe un reato di tipo contravvenzionale.
Venerdì 28 giugno la questione “Via Rupi Comunali cartolina stracciata dal degrado” sarà oggetto di un’interrogazione scritta (che prevede una risposta urgente) che verrà presentata in Consiglio comunale da Francesco Rubini, consigliere d’opposizione di Altra Idea di Città (AIC).

 

 

Via Rupi Comunali, una cartolina stracciata dal degrado

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