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Comuni nati da fusione,
appello per mantere finanziamenti

NELL'ANCONDETANO c'è Tresctelli dove si è svolto il vertice dei sindaci, il problema è il mancato adeguamento del contributo previsto dalla legge Del Rio

 

Massimo Citracca, sindaco Valfornace

 

«Governo rispetti gli impegni previsti per legge». A dirlo sono i sindaci dei comuni nati da fusioni, come quello di Trecastello. Il nodo è il mancato stanziamento dei finanziamenti decennali che erano garantiti dalla legge “Del Rio”. I primi cittadini si sono incontrati, proprio nella residenza di Trecastelli (oltre ai due comuni del Maceratese, erano presenti anche i rappresentanti dei comuni di Colli al Metauro, Terre Roveresche, Sassocorvaro Auditore e Vallefoglia). Gli amministratori hanno esaminato la «grave situazione che si è determinata a seguito del mancato adeguamento dello stanziamento necessario a garantire ai Comuni risultanti da fusione il contributo decennale previsto dalla legge nel 60% dei trasferimenti dell’anno 2010 ai Comuni originari – si legge in una nota del comune di Valfornace –. Il contributo è stato regolarmente assegnato fino al 2018 per un totale, nelle Marche, di 5 milioni 863 mila a cui nel 2019 bisogna aggiungere le risorse necessarie per la fusione di Sassocorvaro Auditore (totale 6 milioni 810mila euro). «Nel 2019 il Governo non ha adeguato la stanziamento sulla base delle nuove fusioni realizzate nel 2019. Nelle Marche ciò ha comportato un contributo di 4 milioni 346mila euro, pari al 64% di quanto previsto dalla legge» continua la nota. «Si mette in crisi il processo di razionalizzazione e potenziamento della rete dei Comuni che si è tradotto in una riduzione delle spese per la politica e la burocrazia a favore delle spese per i servizi come risulta in maniera inequivocabile dai dati dei conti consuntivi. Ciò mette in gravi difficoltà gli amministratori che, sulla base di precise norme statali, hanno predisposto piani di fattibilità e di investimenti sulla cui base i cittadini hanno votato a favore della fusione nei referendum. Si mina la credibilità del sistema democratico e si ferma un percorso di razionalizzazione della spesa pubblica». I sindaci fanno un appello a presidente della Repubblica, presidente del Consiglio ed al ministro degli Interni «perché venga mantenuto quanto sancito dalla norma a favore delle popolazioni che hanno aderito a quanto previsto dalle leggi della Repubblica». L’11 luglio incontro a Roma con l’Anci.

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