Una sala blu con poltroncine rosa, confortevole ed ospitale, a disposizione dei pazienti e dei loro familiari, che ha ricevuto persino la benedizione dell’arcivescovo di Ancona, Monsignor Angelo Spina. «È questa la sanità accogliente, gentile e di qualità che siamo in grado di offrire grazie all’impegno di tutti», il commento del governatore, Luca Ceriscioli, prima del taglio del nastro, oggi all’ospedale di Torrette, della nuova sala d’attesa «Goffredo Montevecchi» del Day Hospital della Clinica di Ematologia, e dei nuovi spazi dedicati alla Criobanca e al Laboratorio di manipolazione di cellule staminali. Un progetto dal costo totale di 120mila euro, cofinanziato dall’Associazione italiana contro le leucemie e dall’impresa Fondar.
«L’ospedale di Torrette è una struttura pensata per le persone – ha aggiunto il presidente –: non ho mai chiamato il direttore generale Caporossi per dirgli di nominare un primario piuttosto che un altro, perché il parametro è sempre la scelta del migliore, ma l’ho fatto nel caso qualche paziente si lamentasse per la carenza dei servizi. Competenza e qualità scientifica si aggiungono all’attenzione gentile verso le donne e gli uomini che si rivolgono a questa struttura e si trovano accolti da spazi adeguati per affrontare la malattia».
A fare gli onori di casa, il direttore generale dell’azienda Ospedali Riuniti, Michele Caporossi, che ha puntato l’accento sul fatto che «un altro tassello d’eccellenza si sia aggiunto alla sanità regionale», mentre il professor Attilio Olivieri, direttore della clinica di Ematologia, ha aperto i lavori con l’illustrazione dei principali dati di attività, della rete formativa regionale e della donazioni di midollo nelle Marche: «su cui si potrebbe fare molto di più: su 3700 donazioni in Italia, solo 67 arrivano dalle Marche». All’evento inaugurale dei nuovi spazi hanno preso parte anche Pietro Leoni, presidente dell’Ail, il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, che ha enfatizzato la necessità di «potenziare ancora di più le reti, da quella ematologica a quella oncologica» e il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, Marcello D’Errico.
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