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Stop alla plastica monouso:
le Marche prime in Italia

AMBIENTE - La direttiva prevede il divieto di utilizzo di prodotti in materiale plastico monouso per gli eventi patrocinati dalla Regione. La legge sarà operativa dal prossimo novembre. Primo firmatario il consigliere Bisonni. Esulta l'assessore Sciapichetti: «Pionieri tra le regioni».

 

Angelo Sciapichetti

«Siamo primi in Italia: approvata all’unanimità la legge sulla riduzione dei rifiuti derivati dalla plastiche». Esulta l’assessore regionale all’ambiente Angelo Sciapichetti, per quello che definisce «un grande traguardo». «La politica ambientale della Marche – spiega – basata sulla difesa dell’ambiente e dell’economia circolare, dopo la legge sulle plastiche in mare, quella sulla tariffa puntuale della raccolta differenziata e la battaglia contro l’inceneritore, oggi si è arricchita di nuova concretezza». «Con l’approvazione di questa legge – sottolinea Sciapichetti – la nostra regione è la prima a recepire la direttiva europea per il divieto delle plastiche monouso. Una scelta giusta doverosa per noi marchigiani». Regione, province e comuni, chiunque svolga attività economica in area demaniale marittima o organizzi eventi, avvalendosi del patrocinio o di contributi regionale, non potrà più utilizzare prodotti in materiale plastico monouso (piatti, bicchieri, posate).

Sandro Bisonni

Primo firmatario dell’atto il consigliere Sandro Bisonni, promotore di una regione all’avanguardia in tema ambientale. «Questa mia proposta – evidenzia Bisonni – vuol tutelare il territorio marchigiano e salvaguardare la salute dei nostri ambienti. Anticipiamo la direttiva europea che ha approvato il divieto al consumo di prodotti in plastica, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini, a partire del 2021. Ancor prima dello stato, abbiamo recepito la direttiva partendo proprio dalle amministrazioni pubbliche, chiamate a dare per prime il buon esempio». La legge diverrà operativa a partire da novembre, mentre ci sarà tempo fino al 31 marzo 2020 per consumare le scorte. Previste ammende per il mancato rispetto della normativa, che possono variare da 300 a 1.500 euro per i pubblici, dai 60 ai 300 euro per i privati. La nuova disposizione prevede anche il divieto di fumo nei tratti di arenile, se non sono provvisti di appositi contenitori per la raccolta dei filtri. «Questa scelta – conclude l’assessore – oltre a disciplinare le modalità di utilizzo dei prodotti di plastica, favorisce uno sviluppo sostenibile e diffonde una nuova prospettiva di valore, per una società culturalmente e socialmente più sensibile».

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