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E’ morto il falco pescatore
ferito da un bracconiere

JESI - A nulla sono valsi i tentativi dei veterinari del Cras delle Marche di curare le ferite provocate all'ala e all'occhio del rapace dai pallini sparati proprio nel giorno dell'apertura della stagione venatoria

Il falco pescatore è morto

 

E’ morto il rarissimo esemplare di Falco Pescatore trovato vicino Pianello Vallesina, al confine con la riserva Ripa Bianca, in condizioni gravissime dopo essere stato ferito da dei colpi di arma da fuoco.
Lo aveva trovato vicino al fiume Esino un pescatore, che per primo aveva lanciato l’allarme, creando un certo fermento anche sul web e tra le associazioni animaliste che avevano addirittura promesso una taglia sul responsabile del vile ferimento. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un bracconiere. Il rapace era stato portato al Cras delle Marche dove i veterinari hanno tentato di curarlo, ma la rosa di pallini esplosa in seguito al colpo sparato lo aveva colpito ferendolo in modo troppo grave. Gli avevano procurato la rottura di un’ala e gravi ferite ad un occhio, tanto che se fosse sopravvissuto certamente le sue condizioni sarebbero state così precarie da impedirgli di essere liberato e tornare a volare come prima, costringendolo a vivere in cattività. Ieri il rapace si è spento. Nove associazioni ambientaliste sono in rivolta, cariche di indignazione e rabbia, non solo per il fatto in sé, ma anche perché il Falco Pescatore è una specie molto rara in Italia, che nidifica con solo 3 – 4 coppie in Toscana, dunque avergli sparato e provocato la morte rappresenta «un gravissimo ed ignobile attentato alla biodiversità». Inoltre, si tratta di un rapace che non può essere confuso o scambiato con nessuna specie cacciabile. Chi gli ha sparato voleva abbatterlo.  Poi il fatto che gli sia stato sparato nel giorno dell’apertura ufficiale della stagione venatoria, oltretutto al confine con un’area protetta come la riserva Ripa Bianca dove era stato visto volare «dimostra che si tratta di un atto criminale deliberato e spregiudicato da parte di un cacciatore», fanno sapere le associazioni Amici animali Osimo, Enpa Marche, Italia nostra Marche, Lac Marche, Lav Marche, Lipu Marche, Lupus in Fabula, Pro Natura Marche, Wwf Marche. Le associazioni ambientaliste ed animaliste marchigiane hanno deciso che sporgeranno denuncia contro ignoti. E’ ancora valida la taglia per rintracciare il responsabile del gesto, ma da questo episodio si sollevano anche le richieste di controlli più stringenti da parte delle forze dell’ordine, specie vicino alle aree protette.

Ferito rarissimo esemplare di falco: «Taglia per trovare chi gli ha sparato»

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