Relazione proibita con una minorenne: condannato un anconetano di 24 anni per violenza sessuale aggravata. La sentenza è arrivata questa mattina nell’aula del gup Francesca De Palma dopo la decisione dell’imputato di procedere con il rito abbreviato. L’uomo, difeso dall’avvocato Gabriele Galeazzi, è stato assolto dal secondo reato contestato: produzione di materiale pedopornografico. Per la procura, aveva chiesto ripetutamente alla minore (13enne all’epoca dei fatti, quando lui ne aveva 22) di inviargli file scabrosi che la ritraevano in atteggiamenti intimi. Nei dispositivi dell’anconetano erano stati trovati circa 200 foto a luci rosse, inviate soprattutto tramite whatsapp. I fatti fanno riferimento a un periodo compreso tra l’estate del 2017 e l’inverno del 2018. In questo lasso di tempo, l’amicizia tra i due sarebbe andata oltre, facendogli iniziare una relazione di affetto reciproco. L’imputato ha sempre sostenuto di non aver mai costretto la minore e fare qualcosa che lei non volesse. La stessa versione di lui è stata avvalorata dalla ragazzina, oggi 15enne, durante un incidente probatorio svoltosi davanti al gip. La tesi di una relazione consensuale non ha impedito alla procura di contestare al 24enne il reato di violenza sessuale. Per la pubblica accusa, infatti, l’imputato aveva avrebbe approfittato dell’età della ragazzina (e quindi una sua inferiorità psichica) per compiere atti sessuali e indurla a inviargli foto a luci rosse. In sostanza, avrebbe sfruttato l’immaturità della minore per spingerla a iniziare una relazione con lui.
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