facebook rss

Lo Iom Vallesina dona
tablet ai degenti dell’ospedale
per videochiamate ai parenti

JESI - Al'associazione ha acquistato le apparecchiature e in questa fase di emergenza Coronavirus le ha regalate al 'Carlo Urbani'. «Non potevamo restare indifferenti alla notizia di anziani che muoiono soli negli ospedali» spiega la presidente Quaglieri. Avviata anche una raccolta fondi per l'acquisto di mascherine e presidi sanitari

La presidente dello Iom Jesi e Vallesina, Anna Quaglieri

 

Lo Iom Jesi e Vallesina dona all’ospedale Carlo Urbani di Jesi quattro tablet per consentire ai pazienti videochiamate ai parenti. In un momento di grande emergenza sanitaria, un gesto di solidarietà dall’associazione di volontariato che offre assistenza ai malati oncologici nel territorio di Jesi e della Vallesina. «Non potevamo restare indifferenti alla notizia di anziani che muoiono soli negli ospedali per il coronavirus, senza nemmeno poter vedere i loro cari almeno negli ultimi istanti – spiega Anna Quaglieri, presidente Iom Jesi e Vallesina -. Per questo, attenti come siamo ai bisogni psicologici e spirituali dei malati, c’è venuta spontaneamente l’idea di acquistare questi tablet per donarli».

A destra il direttore responsabile dello Iom di Jesi e Vallesina Maria Luisa Quaglieri

Lo Iom, che ha anche lanciato una campagna di raccolta fondi per l’acquisto di mascherine e presidi sanitari, non si tira indietro: «Cerchiamo di alleviare questo momento di difficoltà, la solitudine è l’aspetto più tragico di questa pandemia – continua la presidente Quaglieri -, è qualcosa che devasta anche le famiglie che vorrebbero essere al capezzale dei propri cari per stringere loro la mano ma che invece vengono tenute lontano per l’alta contagiosità del virus. Questi tablet, dotati anche di scheda telefonica, renderanno invece possibile almeno uno sguardo, un sorriso, una parola». Un concetto ribadito anche dal direttore responsabile dello Iom di Jesi e Vallesina Maria Luisa Quaglieri: «Credo che sia importante in questo momento per un’associazione che opera in ambito sanitario dare un supporto all’emergenza che stiamo vivendo, oltre a continuare a svolgere la propria attività sul territorio senza abbandonare i pazienti oncologici, ogni giorno bisognosi di assistenza – spiega -. Per questo, abbiamo deciso di dare un contributo alle nostre strutture sanitarie e al territorio, cercando di offrire un aiuto in quanto atto umano per le persone che sono ricoverate a causa del virus e che sono drammaticamente sole».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X