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Mazzette e regali
per la corruzione in Comune
La procura chiude le indagini

ANCONA - L'atto è stato notificato al geometra Simone Bonci e ai quattro imprenditori arrestati lo scorso novembre, per l'accusa affidatari di lavori pubblici mai eseguiti, parzialmente effettuati o pagati troppo. In cambio, il dipendente comunale avrebbe ricevuto soldi o altre regalie, come il rifacimento del bagno di casa

La polizia in Comune

 

Corruzione in Comune, la procura chiude le indagini per i cinque arrestati lo scorso 7 novembre: il geometra Simone Bonci e gli imprenditori Tarcisio Molini, Carlo Palumbi, Marco Duca e Francesco Tittarelli. Il primo, all’epoca dei fatti in servizio alla Direzione manutenzioni, frana e protezione civile del Comune – era finito in carcere, gli altri ai domiciliari. Nel giro di quattro mesi, le misure cautelari iniziali sono cadute per tutti. Per Bonci e gli imprenditori il reato contestato è corruzione aggravata per un presunto sistema di do ut des, in cui il geometra – secondo la procura – si sarebbe impegnato a favorire l’affidamento di alcuni lavori pubblici alle ditte degli indagati, ricevendo in cambio soldi (fino a 8mila euro), prodotti hi tech, il rifacimento del bagno di casa e l’installazione della caldaia. A Bonci, difeso dagli avvocati Lorenza Marasca e Riccardo Leonardi, viene anche contestato il reato di istigazione alla corruzione per aver promesso a un ingegnere esterno al Comune l’affidamento di incarichi professionali per un valore di 15mila euro, in cambio della dazione di 5mila euro. Per quanto riguarda i lavori finiti nel mirino della procura ci sono quelli che riguardavano commesse per attività manutentive nei cimiteri della città e il restyling dei laghetti del Passetto (comprese le due varianti che avevano fatto lievitare il costo dell’appalto affidato alla Procaccia srl di Palumbi).

Simone Bonci all’ingresso del tribunale

Secondo quanto rilevato dalle indagini, i lavori affidati sarebbero stati parzialmente eseguiti, per nulla effettuati oppure pagati con una somma maggiore rispetto al reale valore di mercato dell’intervento. Bonci, sempre secondo l’accusa, avrebbe ricevuto utilità: sia soldi che regalie. Il geometra, nei vari interrogatori, aveva fornito agli inquirenti ulteriori spunti investigativi, chiarendo anche i contenuti dei rapporti corruttivi contestati dal procuratore aggiunto Valentina d’Agostino e il pm Ruggiero Dicuonzo. Gli imprenditori, invece, avevano lasciando intendere l’ipotesi di una concussione, reato però non preso in considerazione dalla procura. Nel capo d’imputazione si fa riferimento anche un altro imprenditore (per cui si procede a parte e non in questo filone) coinvolto nel ‘sistema Bonci’. Per l’accusa, il geometra gli aveva affidato dei lavori nel cimitero di Montesicuro, per gli investigatori realizzati in parte, per un valore complessivo di 6mila euro. In cambio, Bonci avrebbe ricevuto 3mila euro.  Con l’emergenza Coronavirus in atto, sono sospesi i termini per chiedere l’interrogatorio o la presentazione di una memoria difensiva. Gli imprenditori sono assistiti dai legali Ennio Tomassoni, Antonella Scortichini, Tommaso Rossi, Gennaro Lettieri e Domenico Di Sabatino.

(Fe.ser)

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