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La spiaggia più bella delle Marche
è ancora al lago di Fiastra
Il Conero tra i luoghi top

VACANZE ITALIANE - Legambiente e Touring Club hanno assegnato 4 vele alla location dell'entroterra, era già accaduto nel 2016. Dietro anche il Conero. Nella guida online sugli itinerari da non perdere figurano San Severino e i monti Sibillini

Fiastra, rive del lago

 

Il Lago di Fiastra si conferma la migliore spiaggia delle Marche,  almeno secondo la classifica di Legambiente e Touring Club che hanno assegnato  all’incantevole location maceratese ben 4 vele (sono 5 il massimo). Era già accaduto nella classifica del 2016. Segue con tre vele la riviera del Conero, poi con due vele la costa nord marchigiana, la Riviera delle palme e la costa del Piceno. 
E ci sono diverse proposte marchigiane anche in “Vacanze Italiane”, la nuova guida online che raccoglie proposte di viaggi inaspettati a due passi da casa.
Dal Nord al Sud della Marche trekking, viaggi in bici, vacanze a piedi o a cavallo, nell’entroterra, tra borghi e cammini storici, senza dimenticare le località marine e lacustri.

«Con la guida Vacanze Italiane – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – raccontiamo quel turismo di prossimità che fa bene all’Italia e alla nostra regione. Partendo dalle bellezze dell’entroterra con i borghi, aree meravigliose e poco conosciute, cammini e vie storiche, ciclovie, per poi spostarci in quelle località di mare e di lago capaci di unire tutela e sostenibilità ambientale. La stagione estiva di quest’anno sarà molto particolare. Porta con sé i segni di una pandemia che ha colpito l’Italia e il l mondo intero e ci costringerà al distanziamento fisico, ma può diventare l’occasione per riscoprire un turismo di prossimità, più sostenibile e legato alla mobilità dolce, scoprendo luoghi da nord a sud del Paese che non ci aspettiamo, all’insegna del rispetto e della scoperta di un grande patrimonio ambientale e culturale».

La faggeta di Canfaito

Questi gli itinerari marchigiani inseriti nella guida.

La Faggeta di Canfaito, San Severino – Alle pendici del Monte San Vicino si trova un luogo divenuto negli ultimi anni una delle mete naturalistiche più frequentate della regione: la faggeta secolare di Canfaito, un vasto altipiano a circa mille metri di altezza, situato nella Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito. All’ingresso della faggeta è possibile parcheggiare e poi immergersi a piedi in un’atmosfera suggestiva, resa memorabile dalla presenza di alcuni tra i faggi più grandi e antichi delle Marche. L’ampia zona pianeggiante permette di percorrere brevi e piacevoli itinerari. Con poco sforzo ci si può spingere fino al belvedere per guadagnarsi il panorama che spazia dal Monte Catria fino ai Sibillini. Il maestoso bosco si presenta bello in tutte le stagioni, ma è il periodo autunnale che lo rende ancora più affascinante, quando le chiome si tingono dei colori caldi dell’autunno. Per informazioni: https://www.riservamontesanvicino.it

Chiaravalle Abbazia di Santa Maria in Castagnola

La ciclovia della Vallesina – Parte dalle montagne del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi ed arriva fino al mare a Falconara marittima, costeggiando i borghi medioevali del Verdicchio dei castelli di Jesi e la famosa Abbazia di Chiaravalle. La ciclovia della Vallesina è una possibilità per scoprire le bellezze artistiche della Vallesina e godere delle ricchezze enogastronomiche del territorio. Il percorso è in parte su pista ciclabile, in parte su strade a basso traffico ed è adatto anche ai turisti meno allenati. È possibile suddividerlo in tappe per visitare le bellezze artistiche del territorio e fare alcuni tratti in treno con la possibilità del trasporto bici al seguito.

A piedi al Lago di Pilato (nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini)- Sul lago di Pilato la leggenda si fonde con la storia. Si narra che Ponzio Pilato, come ultima volontà, chiese di far mettere il suo corpo morto sopra un carro trainato da buoi che fosse lasciato girovagare per le contrade romane. I buoi percorsero tutto il centro Italia e, una volta arrivati in cima ai Monti Sibillini, si buttarono a capofitto in un lago che da quel giorno venne chiamato “di Pilato”. Il lago, uno dei pochi naturali della regione, è situato ad una quota di circa 1900 m s.l.m al centro di un circolo glaciale. È soggetto a fluttuazioni stagionali del suo livello fino a prosciugarsi completamente nelle estati particolarmente siccitose. Al suo interno nuota un piccolo crostaceo: il Chirocefalo del Marchesoni, endemico del Lago di Pilato. Molte le fioriture attorno, soprattutto estive, tipiche dell’alta montagna come ad esempio la Stella alpina dell’Appennino. Per informazioni: http://www.sibillini.net , http://www.coninfacciaunpodisole.it/aree-protette/81-parco-sibillini/114-il-lago-di-pilato-tra-storia-e-leggenda-1

La spiaggia di San Michele, a Sirolo

Nei Sibillini, dalla Gola dell’Infernaccio all’eremo di San Leonardo – Dalla Gola dell’Infernaccio, un’orrida strettoia si incunea tra le pareti calcaree del Monte Sibilla e del Monte Priora. La luce difficilmente penetra in questa forra scavata nei millenni dallo scorrere impetuoso del fiume Tenna. Oggi è possibile attraversare la gola grazie a un sistema di ponti e passerelle e vedere luoghi sconosciuti a tutti fino agli anni ’70. Quando la valle inizia un po’ ad aprirsi cominciano a farsi spazio gli alberi più belli dell’Appennino: i faggi. La faggeta di San Leonardo è molto fitta e fresca ed è l’ideale per godere dell’ombra nelle calde giornate estive. Una possibilità per scoprire questi luoghi è un trekking sul sentiero n° 229. La meta soddisfa come l’itinerario. Si raggiunge infatti l’eremo di San Leonardo, un edificio sacro, agibile in parte e completamente ricostruito da Padre Pietro Lavini dal 1971 al 2014. San Leonardo è uno dei luoghi più frequentati del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Per informazioni: http://www.sibillini.net,  http://www.coninfacciaunpodisole.it/

L’anello alto del Monte Conero – Il Monte Conero è l’unico promontorio calcareo sul mare dell’Adriatico fra Trieste e il Gargano. Grazie alla sua altitudine, alle sue esposizioni e alle sue rocce questo parco è un concentrato di ambienti diversi dominati dalla macchia mediterranea con il leccio e il corbezzolo. Il Monte è stato abitato probabilmente da millenni. Il più antico ritrovamento, in cima alla montagna, risale a 100.000 anni fa, ma sono presenti anche incisioni rupestri più recenti e numerosi forni dell’epoca neolitica. Poi insediamenti greci, da cui probabilmente deriva il nome del Monte (da komaros – corbezzolo) e romani. Dalle cosiddette Grotte Romane sembra che siano state estratte le pietre per costruire la città romana di Ancona. I panorami dal Belvedere Nord, verso Portonovo ed Ancona, e dal Belvedere Sud, verso Sirolo e la Spiaggia delle Due Sorelle, sono luoghi che impressionano per la grandiosità del paesaggio. Percorrere in un trekking l’anello alto del monte è un’esperienza mozzafiato. Per informazioni: https://www.rivieradelconero.info/it/il-parco-del-conero/ ,http://www.coninfacciaunpodisole.it/

Nella Gola del Furlo, il regno delle Aquile – Presso Acqualagna, in provincia di Pesaro-Urbino, non si può perdere l’esperienza di percorrere la strada che si addentra tra le pareti calcaree della Gola del Furlo, fino ad arrivare alla diga sul fiume Candigliano. Lo sbarramento di questa diga forma il bellissimo lago dall’intenso colore turchese che accompagna tutto il tragitto. Quella che si percorre è l’Antica Via Flaminia, voluta nel 220 a.C. dal console Flaminio, che metteva in comunicazione Roma con la città di Fano. Lungo il percorso sono ancora visibili solchi e segni della sua costruzione. Tra le pareti calcaree della gola nidifica, fin da tempi storici, l’aquila reale, mentre volgendo lo sguardo verso il lago, si vedono molti uccelli acquatici, soprattutto cormorani e aironi. Il percorso termina presso la diga, una delle prime delle Marche, costruita negli anni ‘20. È alta circa 45 metri ed è costruita direttamente su roccia viva. Per informazioni: http://www.riservagoladelfurlo.it
http://www.coninfacciaunpodisole.it/

 

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