Riaprire i cinema già da lunedì? Per i cinema di nicchia sembrerebbe una ‘Mission impossible’. Eppure, leggendo sui social e sentendo parlare le persone, la fame di cinema c’è ed è quasi pantagruelica. Le difficoltà però sono altrettanto grandi.
«L’indicazione data dal Governo per la riapertura delle sale, era quella del 15 giugno – riferisce il gestore del Cinema Azzurro, Chiara Malerba – ma è piuttosto fantascientifica. Visti i protocolli tuttora vigenti e dato il fatto che in Italia i mesi di giugno, luglio, e buona parte di agosto sono mesi improbabili per le sale, tant’è che si chiude e si riapre per fine agosto e inizio settembre, cosa che faremo anche noi». Ancona, data l’incognita Uci, sembra dunque possa rimanere ‘orfana’ almeno per il periodo estivo anche se si spera nelle arene all’aperto.
«Riapriremo – prosegue – sperando che in quel periodo la situazione preveda di aprire con meno protocolli cervellotici (le linee guida sono state dettate ieri ndr). L’idea è quella. Normalmente noi, nelle scorse stagioni – aggiunge – chiudevamo intorno alla fine di giugno per poi riaprire a fine agosto, come più o meno tutte le monosala nazionali, che non hanno un’Arena e che hanno accesso a un unico prodotto che potrebbe avere una dignità di uscita durante l’estate, come i blockbuster americani, che sono però interdetti alle monosale d’essai». Dunque, per i ‘vecchi’ cinema non ci sarebbe nemmeno «un prodotto da presentare al nostro pubblico, almeno al momento, per cui – riflette – ci siamo messi in standby nell’attesa di valutare una apertura possibile».
Purtroppo, con l’emergenza Covid, il conseguente lockdown e tutto quanto ne è scaturito poi, si è avuta «una perdita totale. Una sala – spiega – vive degli incassi con cui si coprono le spese vive: affitti programmazioni e via così. Il film precedente, insomma, ripaga il film successivo. E’ una macchina economica che ha bisogno di essere operativa costantemente. Non ci sono grandi contribuzioni pubbliche. Per noi è stato un blocco assolutamente importante».
I piccoli cinema purtroppo non hanno già di per sé una situazione florida se paragonati alle multisala; però «si notavano segnali positivi ultimamente – fa sapere -: un ritorno in sala, un ricambio generazionale… eravamo lanciati con grande positività verso il futuro poi è arrivata questa cosa incredibile, senza precedenti. Il cinema, come sala di proiezione, non aveva mai chiuso nella sua storia nemmeno durante le guerre mondiali. E’ stata una prima volta e le conseguenze non si riescono nemmeno ad immaginare perché non c’è un precedente a cui rifarsi».
Al momento «dovremmo far sedere una persona ogni due poltrone. Si tratta di una limitazione al 30% della capienza di una sala e noi, che abbiamo sui 200 posti, non potremmo ospitare più di una sessantina di persone a spettacolo. Poi – ricorda – vi è la sanificazione da farsi ad ogni spettacolo, il che significa fare un numero inferiori di spettacoli anche nei weekend dove ne avevamo 3 o 4, rischiando di avere ora al massimo 2». Dunque, tra incassi mancati per mesi e nuove spese alle quali per forza di cose si dovrà andare incontro, ecco la possibilità che aumenti il ticket ma «non abbiamo fatto riflessioni riguardo all’aumento del prezzo e – ci tiene a sottolineare – lo scongiureremo fino all’ultimo». Intanto, per quanto riguarda il bando per gestire l’arena del ‘Lazzaretto Estate’, si sa che a partecipare è stata solo l’Arci e ciò porterebbe a pensare che l’incarico possa arrivare già nei prossimi giorni. La situazione non è molto diversa anche in provincia. A Senigallia, tramite la pagina Facebook del Cinema Gabbiano, si legge un post pubblicato giovedì, con scritto «Oggi pomeriggio… Work in progress» e alla domanda dei tanti cinefili: “A quando la riapertura?”, la risposta: «Entro il 25 giugno, appena passa l’ondata di maltempo e si assesta la temperatura…».
al. big.
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