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Rapid test a difesa dei malati oncologici:
a Torrette lo screening per rilevare
gli anticorpi da Covid-19

ANCONA - Da oggi e per i prossimi 4 mesi, nella Clinica Oncologica verranno effettuati gli esami con il sistema 'pungidito' con l’obiettivo di preservare lo stato di salute dei pazienti che presentano, a causa della malattia, un indebolimento del sistema immunitario

Un momento della presentazione della Procedura Tacco a Torrette

 

di Alberto Bignami

Un test pungidito  per rilevare l’eventuale presenza degli anticorpi del Coronavirus nel sangue di degenti, pazienti in day hospital e personale sanitario della Clinica Oncologica di Torrette. L’iniziativa, ribattezzata ‘Procedura Tacco’ (Test sierologici per anticorpi anti-sars-Cov-2) è promossa dalla direttrice della Clinica, la dottoressa Rossana Berardi, con l’obiettivo di tutelare lo stato di salute già compromesso dei pazienti, facile bersaglio del Coronavirus a causa della forte fragilità immunologica. Si tratta di un’operazione a costo zero per il sistema sanitario regionale, che si è realizzata grazie all’impegno della Fiondazione Ospedali Riuniti di Ancona onlus e al fondamentale contributo di due importanti realtà del territorio: Innoliving Spa e il Banco Marchigiano Credito Cooperativo. La sperimentazione andrà avanti per quattro mesi. 
L’attendibilità del test Orient Gene, attualmente in dotazione anche al Milan e commercializzati da Innoliving, è dimostrata dai risultati che, nel 97,2% dei casi, hanno coinciso con quelli del tampone nasofaringeo. ll ruolo rivestito dalla ‘Procedura Tacco’ nella Fase 3 è importantissima proprio perché è rivolta a una categoria che necessita di difesa dai virus insidiosi come lo è anche il Covid-19. Il progetto ha poi un secondo obiettivo: quello di realizzare uno studio epidemiologico valutando, in questi quattro mesi, l’incidenza di positività sierologica nella popolazione testata. Un controllo incrociato con il test verrà effettuato dal Laboratorio Analisi di Torrette, diretto da Marco Moretti, su un campione di cento pazienti.

Danilo Falappa mostra il kit rapido test Covid

Soddisfazione da parte del direttore generale Azienda Ospedali Riuniti, Michele Caporossi che ha sottolineato come «questa è la fase in cui le idee, dopo la fase emergenziale, devono essere messe in campo. In questo caso siamo in una prevenzione secondaria, vale a dire prevenzione che riguarda i pazienti, gli operatori – ha detto –  fatta con test rapidi attraverso una catena di solidarietà e donazioni, che ci permette di studiare fuori dallo stretto seminato dei percorsi Covid, su un universo di pazienti più ampio che è quello dei pazienti oncologici, qual è il tipo di impatto epidemiologico del virus. Quindi: quando e dove è passato il virus, come è passato, quali sono le attuali conseguenze di ciò, quali sono le situazioni, e da qui fare una sorta di modello predittivo per il futuro. E’ un qualcosa – ha concluso – che sarà molto utile per un ulteriore sviluppo non solo delle nostre conoscenze ma anche dei nostri strumenti di difesa e di attacco».  «La pandemia – ha detto Gian Luca Gregori, rettore Univpm – ci lascia sicuramente un messaggio molto forte: l’importanza della ricerca. In questa prospettiva l’università è ben presente, nel caso specifico con la Clinica Oncologica ma fondamentale è il rapporto tra università e Ospedali Riuniti. Questa collaborazione deve svilupparsi e continuerà a svilupparsi e noi, come università, ci siamo». Sul progetto «partito oggi – ha riferito la direttrice della Clinica Oncologica, Rossana Berardi – per i pazienti in cura, 4mila test verranno effettuati nei prossimi 4 mesi. Un progetto che unisce in sé le tre anime del nostro lavoro: il miglioramento dell’assistenza, la ricerca e la capacità di fare rete, in questo caso con aziende del territorio, tra istituzioni pubbliche e private. Orgogliosi «di sostenere un’eccellenza del territorio – ha detto Danilo Falappa, direttore generale Innoliving -, contribuendo a una causa che ci sta molto a cuore e che purtroppo tocca sempre più famiglie. I nostri rapid test, che ricordo non sostituiscono il tampone nasofaringeo – ha aggiunto –, presentano un’elevata sensibilità diagnostica e hanno il vantaggio di fornire una risposta immediata. La velocità è fondamentale in campo oncologico, dove giocare d’anticipo significa intervenire prontamente su pazienti già fragili».

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