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Mancinelli ai parlamentari marchigiani:
«Sosteneteci su Recovery Fund e post sisma»

LE RICHIESTE del presidente Anci facente funzioni a deputati e senatori della regione: «sostenere la proposta di Antonio Decaro di destinare ai Comuni circa il 10% dei fondi europei»

Valeria Mancinelli

 

Si è tenuto in videoconferenza l’incontro tra Anci Marche e i parlamentari eletti in regione. La presidente facente funzioni Valeria Mancinelli ha chiesto agli onorevoli Roberto Rossini, Martina Parisse, Tullio Patassini, Andrea Cecconi, e ai senatori Francesco Verducci, Rossella Accoto l’impegno su due tematiche che riguardano il sisma 2016 e il Recovery Fund. Ai deputatati e senatori è stato chiesto di adoperarsi affinché il Parlamento adotti, con lo strumento dell’emendamento da inserire nel Decreto Agosto, le modifiche normative richieste, condivise e approvate all’unanimità da tutti i Comuni, le Anci regionali, le amministrazioni regionali delle 4 regioni colpite dal sisma 2016, dal commissario Legnini e presentate al premier Giuseppe Conte nel corso dell’incontro della scorsa settimana a Roma. Uno dei temi più importanti è quello della stabilizzazione del personale così come il riassetto della zona franca urbana. «Abbiamo chiesto ai parlamentari – ha detto la presidente Mancinelli che è anche coordinatrice delle Anci regionali colpite dal sisma – il loro impegno per sostenerci nella presentazione degli emendamenti così come sono stati formulati grazie al lavoro congiunto dell’Anci e della struttura commissariale, e che contengono le richieste di cui abbiamo discusso». Tra le richieste avanzate, la dotazione di strumenti normativi semplificati e particolari misure di ulteriore agevolazione in favore delle popolazioni colpite.  «L’altro tema è sostenere la proposta del presidente Antonio Decaro di destinare ai Comuni circa il 10% dei fondi del Recovery Fund, per cui si sta costruendo il piano d’azione per il rilancio economico del Paese. Si tratta di un orientamento fortemente condiviso a livello nazionale e regionale per cui almeno una parte significativa dei fondi siano destinati alla rigenerazione urbana che incrocia vari assi di intervento a partire dalla difesa del suolo, la digitalizzazione, il sistema dei trasporti e infrastrutture che impattano con l’ambito urbano dei comuni e che, anche in questo caso, sono condivise tra tutti i sindaci aldilà dell’appartenenza politica».

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