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Giunta Acquaroli subito nel mirino:
«Una sola donna, uno schiaffo alle Marche»

REGIONE - Le consigliere del M5S Marta Ruggeri e Simona Lupini e il segretario regionale dei dem Giovanni Gostoli attaccano le scelte del presidente. Prima dell'ufficializzazione era già arrivato un avviso di diffida da parte della consigliera alla Parità Paola Petrucci. Il governatore: «Il nostro statuto deve garantire la differenza di genere e noi l'abbiamo garantita»

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La presentazione della giunta regionale, da sinistra: Guido Castelli, Filippo Saltamartini, Mirco Carloni, Francesco Acquaroli, Giorgia Latini, Francesco Baldelli, Stefano Aguzzi

 

«Questo pomeriggio il presidente Acquaroli ha ufficializzato la nuova composizione della Giunta regionale ed ha così confermato la presenza di una sola donna in Giunta. É un fatto grave da non sottovalutare che pone la Regione Marche all’ultimo posto in Italia in materia di parità di genere e rappresenta il primo passo falso della nuova amministrazione ancora prima dell’insediamento del Consiglio».

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Marta Ruggeri e Simona Lupini

Lo affermano Marta Ruggeri e Simona Lupini, consigliere della Regione del M5S. Continua dunque la polemica sulla nuova composizione della squadra del neo governatore di FdI. Sei gli assessori nominati: cinque uomini (Mirco Carloni, Filippo Saltamartini, Francesco Baldelli, Guido Castelli e Stefano Aguzzi) e una donna (Giorgia Latini, esterna, parlamentare della Lega). Già la consigliera alla Parità nominata dal ministero del Lavoro Paola Petrucci aveva annunciato prima della nomina ufficiale di oggi l’intenzione di presentare un diffida (leggi l’articolo). Ora intervengono sia il M5S, sia il segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli, dimissionario.  «Questa decisione – continuano le consigliere pentastellate – è uno schiaffo non solo alle donne ma a tutta la cittadinanza marchigiana e all’alto significato sociale espresso dalla parità di genere, per il quale intere generazioni si sono battute. Lunedì si terrà il primo Consiglio regionale e auspichiamo un forte richiamo verso il presidente Acquaroli al rispetto di quello che ormai si verifica da anni in tutta Italia, ovvero una equilibrata presenza di donne e uomini negli organismi pubblici e privati. Se così non fosse ci faremo immediatamente promotrici di una modifica dello Statuto della Regione Marche per prevedere la parità di genere nella composizione di Giunta. In questo momento infatti lo Statuto dispone la parità di accesso alla Giunta ma evidentemente questo non basta al presidente Acquaroli, rimasto indietro decenni nella fondamentale tematica del rispetto dei diritti civili».

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Giovanni Gostoli, segretario regionale dei dem dimissionario

Gostoli parla di un passo indietro delle Marche: «È uno schiaffo alle donne marchigiane la nuova Giunta regionale: solo una su sette. Le Marche tornano indietro, anziché andare avanti. Proprio quando la parità di genere che è motore di sviluppo può diventare un obiettivo del Recovery Fund. Una visione coraggiosa e innovativa sarà quella di aumentare la presenza delle donne nel mondo del lavoro, investendo nelle infrastrutture sociali e nei servizi per l’infanzia, sostenendo l’imprenditoria femminile, promovendo la parità salariale e contrastando ogni forma di discriminazione. Anche per questa ragione è importante favorire la partecipazione delle donne nella vita democratica delle istituzioni. Oggi è una brutta giornata per le Marche». Durante la presentazione il governatore aveva spiegato così la scelta: «Una sola donna presente in giunta? Il nostro statuto (regionale, ndr) deve garantire la differenza di genere e noi l’abbiamo garantita». 

 

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