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Area protetta marina,
i Verdi sostengono
la proposta di referendum

ANCONA - L'ha avanzata il Comitato per l'Amp costituitosi alla fine dello scorso anno e di cui fanno parte ventitré associazioni ambientaliste e culturali, la Politecnica delle Marche, il Cnr e singoli cittadini. «Il progetto pone le basi per una nuova economia sostenibile di tutto il territorio» sottolinea la Federazione Verdi Marche

la spiaggia di Portonovo

 

«Non si può aspettare oltre. E’ il momento di chiedere agli anconetani cosa ne pensano dell’Area Marina Protetta». Questo il pensiero della Federazione Verdi Ancona e della Federazione Verdi Marche che vanno in pressing sugli amministratori comunale di Ancona, Numane e Sirolo a proposito dell’istituzione dell’Area Marina Protetta lungo la costa del Conero. I Verdi di Ancona e i Verdi regionali si esprimono favorevolmente rispetto alla proposta di referendum avanzata dal Comitato per l’Amp costituitosi alla fine dello scorso anno e di cui fanno parte ventitré associazioni ambientaliste e culturali, la Politecnica delle Marche, il Cnr e moltissimi singoli cittadini, affinché si svolga un referendum tra gli anconetani per conoscere il loro pensiero. «Il referendum, strumento di democrazia diretta, – sottolineano i Verdi in un comunicato – potrebbe porre fine alle interminabili lungaggini e opposizioni attuate dai Comuni di Sirolo e Numana sin dell’avvio dell’iter nel 1991. Le ragioni del sostegno da parte dei Verdi a questa iniziativa del Comitato Amp risiedono nella convinzione circa i benefici che l’istituzione dell’area marina protetta reca all’ambiente e all’economia locale: infatti, se l’obiettivo primario è costituito dalla conservazione dell’habitat naturale, i dati disponibili mostrano chiaramente che laddove queste aree vengano realizzate e ben gestite, esse garantiscono anche significativi benefici socio-economici. I fondi sono già stati stanziati nel 2013 e se gli anconetani saranno d’accordo si potrà istituire l’Area marina protetta dalle grotte del Passetto allo scoglio della Vela. Una prima zonazione che potrà, lo auspichiamo sinceramente, nel tempo essere ampliata».

«Abbiamo a che fare con un bene di inestimabile valore ambientale e culturale. – prosegue la nota dei Verdi – Un bene pubblico che appartiene a tutti e la sua protezione significherebbe, non solo salvaguardare un tratto di costa che amiamo, ma anche porre le basi per una nuova economia sostenibile di tutto il territorio come è già successo per tutti quelli in cui l’Area è stata costituita da Portofino a Ventotene, da Ustica all’Asinara, dalle Tremiti alle Egadi sino a Capri. Luoghi questi in cui l’Area Marina Protetta è pienamente vissuta e goduta dalle persone e l’economia locale si è incostabilmente sviluppata attorno ad essa portando benessere a tutta la comunità locale. Oltre ai fondi ministeriali, che evitano agli enti locali possibili impegni di spesa, ci sono anche specifici progetti europei destinati alle Amp opportunità queste da cogliere e valorizzare. che sarebbe veramente illogico non utilizzare».

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