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Al via i test anti Covid in farmacia:
«Ma molti lo scambiano per il tampone»

DEBUTTO, al costo di 19 euro, dei sierologici rapidi. Il punto con il presidente di Federfarma Marche Avitabile: «L’affluenza e la richiesta, come prima giornata sono state buone. L’interesse da parte dei cittadini c’è, e ci sono prenotazioni per mercoledì e anche per il giorno dopo»

foto d’archivio

 

di Alberto Bignami

«L’affluenza e la richiesta, come prima giornata sono state buone. L’interesse da parte dei cittadini c’è, e ci sono prenotazioni per mercoledì e anche per il giorno dopo». Il presidente di Federfarma Marche, Andrea Avitabile, traccia un primissimo bilancio della giornata di oggi, che ha visto nelle farmacie delle Marche il debutto dei test sierologici rapidi per rilevare il Covid-19, in base alla convenzione sottoscritta con la Regione Marche. Nonostante l’ampia pubblicizzazione con spiegazioni nei minimi dettagli riguardanti il test, non è mancata la confusione fatta da alcuni. «Non tutti – aggiunge – hanno capito bene cos’è questo test. Qualcuno purtroppo lo scambia per un tampone mentre si tratta di un sierologico. Test che  dà la storia fino a tre o quattro giorni prima, se si hanno avuto contatti con il virus. Il tampone e il test sierologico sono due cose completamente diverse. Nel test, all’interno del sangue, si va a cercare la memoria della persona». Non è comunque mancata «la curiosità da parte dei clienti e – prosegue -. C’è chi ha chiesto anche e solo ulteriori spiegazioni dopodiché, magari aspetta qualche giorno per decidere se farlo o meno. Certamente non è la risposta avuta in Emilia Romagna dove i test sono stati fatti in maniera gratuita. Qui da noi vengono 19 euro. Di fronte ad una spesa – conclude – c’è chi allora aspetta di capire se valga la pena o meno farlo perché in quel momento dice di ‘sentirsi bene’».

Andrea Avitabile

Al test, non hanno aderito tutte le farmacie e chi lo ha fatto, nella giornata di oggi, ha ricevuto parecchie telefonate con richieste di spiegazioni per poi, una volta compreso che non si tratta di un tampone, sentirsi rispondere di non essere allora interessato. I farmacisti, c’è poi da sottolineare, che non rilasciano certificati ma trasmettono immediatamente i dati all’Asur. Intanto il 18 dicembre parte lo screening dei cittadini marchigiani. L’Assessore regionale Filippo Saltamartini ha chiesto l’incontro con il consiglio direttivo dell’Anci Marche per «ottenere – si rende noto – la collaborazione per agevolare l’esecuzione dello screening partendo dai comuni capoluoghi per poi procedere con i comuni con più di 20 mila abitanti, quindi quelli con più di 10 mila abitanti, quindi più di 5 mila abitanti per concludere con i comuni con meno di 5 mila abitanti». I dettagli operativi saranno discussi nella giornata di venerdì 11 dicembre quando saranno previste le assemblee di area vasta con tutti i sindaci del territorio, il Dipartimento di Protezione Civile e l’Asur.

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