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No alle mascherine per i bambini,
dal comitato ‘Salute e diritti a scuola’
petizione con 2mila firme

ANCONA - Domani gli attivisti consegneranno la sottoscrizione all'assessore regionale Giorgia Latini

 

 

Dopo aver raccolto in poco più di una settimana quasi 2.000 firme in tutte le provincie della regione Marche a sostegno di una petizione indirizzata al presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, all’assessore all’Istruzione della regione Giorgia Latini e al Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il comitato spontaneo “Salute e diritti a scuola” incontrerà domani, martedì 15 dicembre alle ore 13.45 l’assessore regionale Giorgia Latini, insieme ad altri esponenti della Giunta e del Consiglio regionale. «Nella petizione – spiega il comitato – invitiamo il Presidente della regione e l’Assessore a ripristinare le precedenti disposizioni, che non prevedevano obbligo di mascherina per i bambini seduti al banco ed evitare l’uso di mascherina durante l’attività motoria, pur con la raccomandazione di mantenere il distanziamento fisico; a riconoscere a Dirigenti scolastici e docenti, in base al principio di autonomia scolastica (Dpr 275/99), un margine di discrezionalità nell’applicare le norme anti-contagio, perché incidano il meno possibile sulla preminente funzione costituzionale della scuola e siano adeguate alle condizioni di ogni singolo Istituto (si ricorda che l’autonomia scolastica è principio con copertura costituzionale, e non può pertanto essere limitata o esclusa da normativa di rango inferiore). Inoltre a sollecitare il Ministero dell’Istruzione ad adottare altri provvedimenti, quali la dotazione di un microfono che consenta all’insegnante di non parlare a voce alta (limitando l’emissione di goccioline e aerosol), l’eventuale riduzione del numero di alunni per classe, un maggior numero di aule ampie e attrezzate, l’attività didattica anche all’aperto, gli orari flessibili di entrata e uscita per ridurre l’affollamento dei trasporti pubblici, le pratiche di igiene corretta».

Il Comitato spiega che resta salda la convinzione «che la pandemia in corso richieda provvedimenti di tutela della salute della collettività, tuttavia le ulteriori misure di recente adottate coinvolgono in modo marcato soprattutto i bambini, nonostante essi (in particolare fino ai 12 anni) rappresentino solo una frazione minoritaria dei casi diagnosticati di infezione da Coronavirus e possano trasmettere meno l’infezione rispetto ad adulti e anziani. L’uso delle mascherine ai bambini di età superiore ai 6 anni per l’intera permanenza a scuola, anche quando è mantenuta la distanza interpersonale stabilita, in condizioni di staticità, si discosta anche dalle aggiornate raccomandazioni Oms-Unicef che ne indicano l’uso “anche per i bambini sopra i cinque anni quando non si possa garantire il distanziamento fisico [di almeno un metro] e c’è una trasmissione diffusa”. Inoltre, non si deve dimenticare che le misure restrittive sin qui adottate hanno prodotto importanti ripercussioni sullo stato di salute fisica e mentale dei bambini, infatti, tra le altre, un’indagine dell’Irccs Gaslini, condotta su oltre 3.000 italiani con figli, ha evidenziato in oltre due terzi dei bimbi l’insorgenza di problematiche comportamentali, quali aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia. Infine, anche il Comitato Nazionale di Bioetica raccomanda di “ridurre al minimo indispensabile le misure che più ricadono sui bambini con conseguenze negative, dedicando una specifica attenzione all’interesse del minore quale criterio etico-giuridico fondamentale per la valutazione del rapporto benefici-rischi delle misure ipotizzate”». Il Comitato Spontaneo “Salute e diritti a scuola” – Marche continuerà a raccogliere le firme anche nei prossimi mesi.

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