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«Bene il tavolo tra Ministeri sulla canapa
diversificare il proprio reddito
è fondamentale per i produttori agricoli»

CONFEDERAZIONE PRODUTTORI AGRICOLI-COPAGRI esprime soddisfazione dopo le dichiarazioni del sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate

CANAPA

(foto dal sito www.copagri.it)

 

«Prendiamo atto con moderata soddisfazione delle dichiarazioni del Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate, che ha fornito rassicurazioni in merito all’imminente completamento dell’iter di adozione del decreto con il quale verrà istituito il Tavolo interministeriale della canapa industriale, strumento fondamentale per garantire il confronto fra tutti gli attori del comparto e implementare il quadro normativo di un settore che negli ultimi anni ha fatto registrare un significativo aumento delle superfici coltivate». Così la Confederazione Produttori Agricoli-Copagri sulla base di quanto emerso in occasione del question time in Commissione Agricoltura della Camera. «In un momento particolarmente delicato e complesso per il primario del Paese, ancora alle prese con le ripercussioni delle misure messe in atto per contenere la pandemia di Coronavirus, è fondamentale fornire ai produttori agricoli una ulteriore possibilità di diversificare il proprio reddito, puntando su una coltura strategica anche in termini di bioeconomia; vale la pena di ricordare, infatti, che nei fiori di canapa sono presenti elementi di notevole rilevanza per i nuovi mercati della bioeconomia, quali le produzioni alimentari, la nutraceutica, la biocosmetica, la bioedilizia, le bioplastiche e il biotessile», evidenzia la Copagri. ›Per poter meglio programmare la produzione di una coltura che vanta una tradizione secolare nel nostro Paese, il quale fino alla metà del Novecento era il maggior produttore comunitario e il secondo a livello mondiale e che al momento conta oltre duemila ettari coltivati, gli agricoltori chiedono che venga colmato il vuoto normativo legato all’applicazione della Legge 242/2016 per la promozione della filiera della canapa, così da poter operare nella piena legalità e nella tutela della salute dei consumatori attraverso la certificazione e la tracciabilità delle produzioni», continua la Confederazione. «Per tali ragioni, è fondamentale riunire intorno a un tavolo i ministeri della Salute, dell’Agricoltura, dell’Interno, della Giustizia e dello Sviluppo Economico e tutti gli attori del comparto; a maggior ragione dopo la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, con la quale è stato stabilito che sulla base delle attuali conoscenze scientifiche il cannabidiolo (CBD), sostanza presente nei fiori di canapa, non può essere considerato come uno stupefacente e uno Stato Membro non può pertanto vietarne la commercializzazione nel mercato comunitario», conclude la Copagri.

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