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Mascherine a scuola,
le proposte del comitato
“Salute e Diritti a Scuola”

ANCONA - Inviata al governatore Acquaroli e all'assessore regionale Latini una bozza di circolare con consigli per gli operatori scolastici tra i quali quello di «evitare di provocare emozioni di paura o colpevolizzazione negli studenti per garantire il rispetto delle norme anticontagio»

Un momento dell’incontro in Regione con i rappresentanti del comitato spontaneo “Salute e diritti a scuola”

 

 

A seguito dell’incontro tenutosi lo scorso 15 dicembre tra una delegazione del Comitato Spontaneo “Salute e Diritti a Scuola” – Marche, l’assessore all’Istruzione della regione Marche, Giorgia Latini, ed una folta rappresentanza della giunta regionale, gli attivisti dello stesso comitato hanno inviato al presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, all’assessore all’Istruzione, al presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, ai consiglieri regionali, Giorgio Cancellieri, Anna Menghi, Luca Serfilippi e per conoscenza al garante per l’infanzia e l’adolescenza delle Marche una proposta contenente alcuni consigli pratici che potrebbero integrare- nelle intenzioni del Comitato – una circolare da indirizzare al direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, Marco Ugo Filisetti, affinché la invii a sua volta a tutte le scuole della regione.

«La proposta di circolare chiede che le scuole della regione Marche adottino le diverse determinazioni – spiega la nota del comitato- Intanto chiede di mantenere, da parte del personale scolastico, docente e ausiliario, un atteggiamento a riguardo dell’applicazione della normativa il più possibile conforme a quanto riportato sopra e in nessun caso volto a provocare emozioni di paura o colpevolizzazione negli studenti per garantire il rispetto delle norme anticontagio (bisognerebbe evitare, per esempio, di ricorrere in modo sommario ed immotivato a note disciplinari o di pronunciare frasi che instillino negli studenti il senso di colpa, facendo loro credere di veicolare la malattia ai propri cari, se non indossano correttamente la mascherina). Si chiede poi di consentire lo scambio di oggetti e materiali tra i bambini ad avvenuta igienizzazione; di consentire a bambini e ragazzi la possibilità di uscire dall’aula per usufruire dei servizi igienici sempre quando necessario; di prevedere la possibilità di avere pause nell’utilizzo delle mascherine fatto salvo il rispetto delle distanze di sicurezza; di consentire di utilizzare sempre anche mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte (come previsto dall’art. 1, comma 8 del Dpcm del 3 dicembre 2020)».

Il Comitato Spontaneo “Salute e Diritti a Scuola” – Marche ha inoltre espresso l’auspicio che, in virtù del ruolo educativo e formativo dell’istituzione scolastica,«ogni istituto di ciascun ordine e grado preveda campagne informative e formative a tema di prevenzione primaria che promuovano non solo la divulgazione delle precauzioni necessarie ad evitare i contagi, ma anche la trattazione delle strategie utili a favorire la salutogenesi quali una corretta alimentazione, la pratica regolare di attività fisica idonea per età e caratteristiche individuali e l’importanza della neutralizzazione, dove possibile, di eventuali fattori di rischio specifici quali il sovrappeso, carenze nutrizionali, esposizione a inquinanti ambientali fisici e/o chimici, consumo di alcol, sostanze stupefacenti e tabagismo nonché di fattori incidenti negativamente sulla condizione psicoaffettiva del bambino e dell’adolescente».

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