Mentre lo scontro politico sull’aborto nelle Marche è ormai diventato un caso nazionale, il Movimento 5 Stelle Marche lancia la sua sfida per la tutela dei diritti delle donne, dei minori e delle famiglie: la richiesta, tramite una mozione depositata in Consiglio, è quella di una nuova legge regionale che regoli il funzionamento dei consultori, programmando risorse e personale. «I marchigiani e le marchigiane non si meritano questo teatrino – secondo le due consigliere del Movimento- le Marche in anni di tagli hanno fatto a pezzi i consultori e la rete dell’aiuto. Vogliamo parlare di questo, invece di fare dichiarazioni assurde in Consiglio per arrivare sui giornali?» Marta Ruggeri, capogruppo pentastellata, fa il punto della situazione spiegando che «la legge nazionale sui consultori prevede che siano le Regioni a definirne programmazione e il funzionamento. Le Marche sono rimaste ferme a una legge del 1977, peraltro abrogata, e a una Delibera del 1998: ma le esigenze dei marchigiani e delle marchigiane, e quelle dei consultori stessi, non sono le stesse di 23 anni fa».
Spiega il senso della proposta la consigliera Simona Lupini: «Minori, donne e famiglie, rivolgendosi ai consultori, possono ricevere l’aiuto qualificato di equipè specializzate di professionisti. Non parliamo solo di aborto, ma anche di genitorialità, di sessualità, di minori fragili: non aggiornando da più di 20 anni la programmazione e le funzioni dei consultori, e continuando a negargli fondi e professionisti, stiamo abbandonando le famiglie in difficoltà Serve subito una nuova legge». Le due consigliere lanciano la sfida, a maggioranza ed opposizione: «Il Pd per anni ha tagliato sulla sanità e l’assistenza sociale, la destra tutti i giorni trova nuovi modi per offendere e minacciare i diritti delle donne. E’ il momento di fare dei gesti concreti, tanto più in questo momento in cui la crisi Covid-19 ha fatto esplodere nuove forme di disagio psicologico, nuove povertà e precarietà, che colpiscono particolarmente le donne e i minori».
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