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«Natalità, il regime fece meglio di noi»
Anna Menghi elogia Mussolini
e scatena un polverone

LA CONSIGLIERA regionale di Macerata ha sottolineato l'importanza delle misure a sostegno dell'incremento demografico in un post su Facebook poi rimosso. Dal Pd Alessia Morani e Leonardo Catena chiedono le sue dimissioni. L'ex sindaco Carancini: «Si rende conto di avere ruoli di responsabilità in una grande associazione a tutela delle persone disabili?»

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Anna Menghi

«Incremento demografico, che ci piaccia o meno, il regime fece meglio di noi oggi». E’ il contenuto di un post pubblicato dalla consigliera regionale di Macerata Anna Menghi (Lega) sulla sua pagina Facebook tre giorni fa.
Oggi il post, inspiegabilmente passato inosservato finora, è al centro di un polverone politico sollevato nelle ultime ore dalla deputata del Pd Alessia Morani e a caduta dal consigliere regionale ed ex sindaco di Macerata Romano Carancini e da Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano. Il tutto avviene mentre, da giorni, nelle Marche è in corso un acceso dibattito scaturito dalla decisione dell’amministrazione regionale di non attuare le linee guida relative alla somministrazione della pillola Ru486 nei consultori.

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Il post di Anna Menghi, poi rimosso

Nel post scritto qualche giorno fa e poi rimosso dalla sua pagina, Menghi parlava dei dati allarmanti relativi alla natività e commentava: «L’ultimo stimolo all’aumento demografico in Italia risale agli anni ’20 del Novecento quando l’allora capo del governo Benito Mussolini, ebbe l’intuizione di creare in ogni comune italiano un consultorio materno e un ambulatorio ostetrico, per ridurre il rischio di morti infantili. A tutela di madri e figli in difficoltà fu istituita l’Opera nazionale per la maternità e l’infanzia che ebbe fortuna anche nel dopoguerra, tanto da essere soppressa solo nel 1975, quando fu assorbita dal Servizio sanitario nazionale. Che ci piaccia o meno, il regime fece meglio di noi oggi, aprendo scuole di ostetricia, stimolando la specializzazione di medici in questo settore, moltiplicando gli asili pubblici, istituendo le camere di allattamento nelle fabbriche. Istituì anche premi di natalità, contribuendo alle famiglie numerose. Nel primo ventennio del novecento l’Italia aveva 40 milioni di abitanti e Mussolini puntava ad arrivare a 60 milioni nella seconda metà dello stesso secolo. Il traguardo di fatto è stato raggiunto solo nel primo decennio degli anni 2000, ma è un fatto che da allora nessuno si è più occupato seriamente delle politiche demografiche del Paese. In mezzo a tante parole inutili e giochi di palazzo dovremmo avere una visione chiara di quali sono i veri problemi».

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Il post di Anna Menghi

Il post è stato cancellato ed è invece apparsa sulla pagina Facebook della consigliera il volto di Giovanni Falcone e una sua citazione: «Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto, contano le azioni, non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili».
Alessia Morani, deputata del Pd, chiede le sue dimissioni: «Questa signora Anna Menghi è la presidente dell’Anmic di Macerata candidata con Acquaroli ed eletta al consiglio regionale per la Lega. Esalta Mussolini perché secondo lei fu l’ultimo a fare politiche per la natalità. Niente di più falso. Dimentica, poi, che Mussolini mandava i bambini nei campi dì sterminio per essere gassati. Nessuno ne ha chiesto le dimissioni dopo questa uscita vergognosa?»

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Romano Carancini

Duro l’ex sindaco Carancini: «Resto allibito e indignato di fronte alle parole di una persona come Anna Menghi che, tra l’altro, riabilitano un uomo e un regime autoritario che selezionavano e perseguitavano le persone disabili perché ritenute geneticamente inferiori e quindi incurabili. Protagonista del regime nazifascista ed attuatore anche in Italia del più barbaro, crudele sterminio di persone ebree con malattie psichiche o affette da disabilità psicofisiche. Promulgatore e attuatore delle leggi razziali fasciste. Ma è consapevole di avere, e di aver avuto, ruoli di responsabilità in una grande associazione a tutela delle persone disabili? Carlo Ciccioli e Anna Menghi sono la stessa faccia della stessa medaglia che, senza ritegno, senza memoria e senza senso di responsabilità verso il ruolo che rivestono, tentano di accreditare idee e politiche di governo regionale delle Marche ispirate dal regime fascista».

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Leonardo Catena

Chiede le dimissioni anche il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena: «Dovrebbe dimettersi per la gravità delle sue affermazioni. Una riabilitazione del regime fascista infarcita da un elenco di sciocchezze infondate. Con il regime nazi-fascista i bambini finivano a morire nei campi dì concentramento. Nella nuova maggioranza regionale fino ad ora si è assistito tristemente a una gara a chi la spara più grossa, con battaglie ideologiche che ci riportano indietro di 50 anni, forse fatte proprio per nascondere la debolezza dell’azione politica e finendo per mostrare il loro volto. Mi auguro che il presidente Acquaroli si dissoci da questa e altre iniziative similari. E che la maggioranza si concentri più sulle questioni che interessano i marchigiani e per cui hanno avuto il consenso. Chi c’era prima di voi ha evidentemente meritato la sconfitta. Non vi illudete che sarà sempre così e che i marchigiani sopporteranno a lungo queste insulse sparate».

(Redazione Cm)

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