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E ora Ciccioli si sorprende per le critiche:
«Cosa ho detto di così scandaloso?
La famiglia naturale è uomo e donna»

IL CAPOGRUPPO di FdI, finito ancora una volta al centro della bufera, torna a ribadire i concetti già espressi in Consiglio: «Nella sintesi estrema sulla genitorialità ho specificato le funzioni dei genitori, senza approfondire, ma valorizzando ciò che ormai è universalmente riconosciuto: accudimento e regolazione»

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Carlo Ciccioli

 

«Non sono entrato minimamente nel merito di matrimonio civile o religioso, di coppia di fatto o di famiglia allargata, tutte forme largamente presenti nella società reale in cui viviamo. Nella sintesi estrema sulla genitorialità ho specificato le funzioni dei genitori, senza approfondire, ma valorizzando ciò che ormai è universalmente riconosciuto: accudimento e regolazione». Carlo Ciccioli, capogruppo di FdI in Regione e psichiatra, prova a mettere una pezza dopo la bufera scatenata dalle sue parole in Consiglio dell’altro giorno, quando nelle discussione sulla proposta di legge sulla famiglia del suo partito aveva detto: «Il padre deve dare le regole, la madre deve accudire».  E poi ancora: «Non possono esistere alternative al nucleo familiare naturale».

Parole che hanno scatenato un vespaio, dopo quelle sulla natalità e la sostituzione etnica.  «Sono intervenuto tre-quattro minuti a margine della presentazione di una Proposta di revisione da parte di Fratelli d’Italia della legge regionale sulla Famiglia, datata 1998, largamente insufficiente – spiega ora Ciccioli – Gli articoli, condivisi anche da leggi di altre Regioni, attualizzano le nuove condizioni. Cosa ho detto di tanto scandaloso? Che la famiglia naturale è formata da un uomo e da una donna e dai figli: questa è la cellula base della società, nel senso che solo una donna può concepire una vita. All’interno di questo nucleo, al fine della genitorialità è essenziale la figura della madre e del padre che sono insostituibili per il benessere dei figli. Non sono entrato minimamente nel merito di matrimonio civile o religioso, di coppia di fatto o di famiglia allargata, tutte forme largamente presenti nella società reale in cui viviamo. Nella sintesi estrema sulla genitorialità ho specificato le funzioni dei genitori, senza approfondire, ma valorizzando ciò che ormai è universalmente riconosciuto: accudimento e regolazione. Soprattutto Brazelton e Greenspan valorizzano “la funzione protettiva che più di tutte determina il “legame di attaccamento”, cioè la vicinanza alla figura materna e il mantenimento della relazione che è vissuto come fonte di sicurezza, mentre la perdita origina ansietà e collera e la sensazione di dolore”.  Daniel Stern valorizza la “funzione affettiva sull’interazione madre-bambino che colora e dà tonalità a questo rapporto, come sintonizzazione affettiva di condivisione di sentimenti e la capacità di entrare in risonanza con l’altro, cioè le azioni degli altri in relazione a se stesso, e gli esiti piacevoli di esse.” La funzione regolativa è essenziale appunto per apprendere i propri stati emotivi e le risposte comportamentali adeguate come la calma, la vigilanza e la tensione. La funzione normativa – continua il capogruppo di FdI – è fondamentale per apprendere la necessità dei limiti, cioè vivere dentro comportamenti coerenti; tale funzione è determinata dall’atteggiamento dei genitori con l’apprendimento di privilegi e limitazioni di doveri e diritti, ed è indispensabile per la vita sociale, espressa necessariamente da entrambi i genitori. C’è poi la funzione proiettiva cioè la mutualità psichica tra genitori e bambino all’interno del quale questa occupa un posto fondamentale, che non può che essere sia materno che paterno. La funzione trialica è invece la capacità dei genitori di reciproco sostegno lasciando spazio alla relazione empatica di ciascuno con il bambino, cioè la capacità del padre e della madre di essere con il bambino, dove esiste anche un terzo impedendo l’instaurazione di relazioni simbiotiche con un solo genitore. Questa insieme alla funzione differenziale cioè la comprensione che esiste una funzione materna ed una funzione paterna, maschile e femminile che possono esprimersi con accentuazioni anche molto diverse, attraverso la crescita di un sano gioco relazionale per orientarlo verso un corretto sviluppo psichico. Non ultima la funzione trans-generazionale cioè il figlio vissuto all’interno di una storia familiare ove si inseriscono i nonni ed altre figure parentali comprese le storie familiari dei genitori. Tutto ciò essenziale per il benessere psichico, evolutivo ed esistenziale del futuro adulto. Certo spesso qualcosa va storto e non tutto questo è sempre possibile: la vita presenta mille percorsi diversi. Queste cose giornalisticamente è ammissibile che vengano non comprese o mal-interpretate – conclude – ma è indegno che addetti ai lavori o presunti intellettuali non tengano conto di tutto quello che c’è dietro».

Il problema però non è di chi non ha compreso il senso delle sue parole, ma le parole stesse che Ciccioli ha pronunciato. Tralasciando il concetto di “famiglia naturale”, su cui si potrebbe discutere a lungo, è evidentemente infatti che l’espressione rappresenta un ossimoro in quanto la famiglia altro non è che una convenzione sociale, il capogruppo FdI  nel suo discorso si è arrogato il diritto di assegnare specifici compiti al padre («dare le regole») e alla madre («deve accudire»). E si è anche sorpreso che queste affermazioni siano state contestate e criticate.

(redazione CM)

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