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Passeggiate e happy hour in strada:
Ancona in zona rossa (sbiadita)

PANDEMIA - Non tutti hanno rispettato i dettami delle restrizioni in vigore da questa mattina. La bella giornata non ha potuto evitare che in molti uscissero per fare due passi, ritrovarsi in piazza o bere birra stando seduti sui muretti del Piano

Corso Carlo Alberto questa mattina

di Alberto Bignami

Chi questa mattina si attendeva una città deserta perché Ancona e la sua provincia sono diventate zona rossa, forse ci è rimasto un po’ male nel vedere che nulla o poco era cambiato rispetto all’arancione, se non per il fatto che negozi e centri commerciali erano chiusi.
Seppur infatti gli spostamenti, anche a piedi, siano permessi solo nei casi di necessità, salute e lavoro, in tanti erano a passeggio (cosa consentita nei pressi di casa) o si sono ritrovati per parlare su una panchina, a bere birra stando a cavalcioni su un muretto oppure al parco con i bimbi. Fin dalle prime ore della mattinata, corso Carlo Alberto, le Palombare, il Viale della Vittoria e il Passetto erano frequentati come avviene normalmente.
Il fatto di essere in zona rossa non ha fermato chi, vedendo la bella giornata, non ha resistito ad uscire per fare due passi. Il Covid sembrerebbe dunque non fare paura più di tanto. A testimoniarlo sono le stesse immagini che vedono un po’ in tutta la città, persone ritrovarsi come se nulla fosse e rimanere nello stesso posto, anche per oltre un’ora.
Che ciò sia dovuto al fatto che non tutti sono a conoscenza del nuovo colore che suona come un serissimo campanello d’allarme? Difficile da credere visto che la notizia è passata per tutti i media: dai social fino alla televisione.
Alcuni bar, pur potendo rimanere aperti per l’asporto, proprio sapendo che con la zona rossa nessuno sarebbe uscito di casa, questa mattina hanno addirittura deciso di non aprire. Non è ovviamente mancata la rabbia degli esercenti, ricordando i sacrifici economici fatti e portati avanti ormai da un anno, nel constatare che la gente, in giro, c’era eccome. Inutile allora lamentarsi delle restrizioni via via più severe se tanto non tutti le rispettano.

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